All’indomani del rinnovo del Consiglio di Parte de Sopra, in una lettera, di cui AssisiNews pubblica il contenuto integrale, diffusa sulla pagina Facebook della Nobilissima Parte de Sopra, Aleardo Pelacchi saluta i partaioli e le istituzioni, e conferma che rimarrà “liberamente” a disposizione della Parte.
“Ciao a tutti, ciao a tutte,
come tutte le cose, anche questa avventura è giunta al suo epilogo.
Ringrazio i responsabili della Parte per avere avuto la possibilità di farvi un saluto e di dire grazie per le emozioni ed i ricordi che mi porto dentro. Grazie per le emozioni che avete contribuito a farmi provare, grazie per l’attestazione di stima ricevuta in occasione delle elezioni. Posso dire ora di aver “chiuso tutti i cerchi” e di avere avuto la fortuna di farlo, nel migliore dei modi. È tempo di fare altro.
Sono stati due anni difficili – ricorda Aleardo Pelacchi – pieni di difficoltà e di fatica, ma certamente straordinari sul piano dei risultati che, anche nelle più rosee previsioni, non era facile prevedere di raggiungere, specie per come eravamo messi. Ma il lavoro di solito “paga”, come al tempo stesso “pagano” l’umiltà e la voglia di stare insieme. Quella che noi chiamiamo comunemente “spirito di Parte”, che è indispensabile per le nostre Vittorie e che, in questi due anni, abbiamo avuto la fortuna di veder essere in noi e tra di noi e che ci ha spinto in maniera determinante per raggiungere i risultati che abbiamo raggiunto.
Per quanto mi riguarda, non potevo chiedere di più ed è in questi momenti, che devi capire se sei ancora in grado di dare agli altri quello che serve dare o se non è il caso di fare un passo “laterale”. È in queste occasioni che devi capire se la forza che hai rischia di trasformarsi in presunzione e l’umiltà in finta umiltà o, peggio, in arroganza. Alla luce dei risultati raggiunti e della situazione generale, mi è sembrata anche un’occasione propizia per ragionare piu’ in termini di cambiamento e crescita delle persone, di cui sempre si parla, ma che si fa sempre fatica a mettere in pratica.
Al di là di come possa apparire, non è stata una scelta facile perché, il compito che ho avuto l’opportunità e la fortuna di svolgere, è una delle cose che mi è piaciuto di più fare, nonostante le pressioni, le liti e le difficoltà. Ma è giusto anche che mi riappropri un po’ della mia vita personale e familiare che spesso, i molteplici impegni e problemi da affrontare, mi hanno fatto mettere in secondo piano. Si apre per me una nuova fase in cui mi piacerebbe fare una delle cose che ritengo mi sia più congeniale, in questo momento della mia vita: mettere a disposizione di chi lo vorrà, le mie esperienze e le mie conoscenze per cercare di essere ancora utile “alla causa”. Ovviamente con umiltà e senza la pretesa di essere per forza ascoltato e/o seguito. Ma avere una maggiore libertà di azione mi farà sentire più libero di fare e dire quello che sento, senza il timore di scontentare l’uno o l’altro e, quindi, di essere motivo di divisione. Anche questa è una grande libertà.
Mi sono messo a disposizione delle persone che ci rappresentano – aggiunge Aleardo Pelacchi – per svolgere le mansioni che riterranno più utili per la Parte, senza necessariamente ricoprire qualche incarico. Mi piacerebbe proseguire un ragionamento legato alla Festa in generale, così come lavorare per l’organizzazione, perché ora abbiamo la Parte, ma non la struttura, nonostante il lavoro fatto. Così come mi piacerebbe essere in un qualsiasi Settore ed affiancare qualche persona più giovane disponibile a cimentarsi con la sfida di esserne responsabile. Ma a questo penseranno le persone allo scopo deputate.
Al proposito, auguro loro di raggiungere i migliori risultati e confermo di nuovo, se ce ne fosse bisogno, che possono contare sulla mia disponibilità. Mi consento di dedicare un pensiero a Lanfranco, che ha svolto, a mio avviso, la sua funzione di Presidente dell’Ente con equidistanza ed equilibrio, oltre ad avere avuto la capacità di sopportarmi ed uno all’Amministrazione comunale, che dedica attenzioni e risorse importanti allo svolgimento della Festa, senza trascurare il rispetto dei reciproci ruoli.
L’ultimo pensiero a noi.on dimentichiamo mai che raggiungiamo i risultati quando “tiriamo dalla stessa parte” e che chi ci sta vicino vuole quello che vogliamo noi: stare bene insieme, divertirsi e, possibilmente, vincere il Palio.
Un saluto ed un grande “in bocca al lupo”,
Aleardo Pelacchi
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