“La vita non si ferma davanti a niente, mai, scorre dentro un fiume, sfocia nel mare e continua a nuotare”. È il bellissimo messaggio che arriva dal reparto di Ostetricia dell’Ospedale San Giovanni Battista, impegnato in prima linea per l’Umbria nella lotta al Covid-19. La missiva che arriva dalle ostetriche dell’ospedale di Foligno è toccante: “La nostra bella professione va avanti senza sosta – scrivono in una lettera inviata ad AssisiNews – anche se in questo momento lavoriamo ad alto rischio. Stringiamo i denti perché amiamo follemente quello che facciamo ogni giorno”. E intanto proprio a Foligno è nato Elia, da una famiglia assisana. La mamma è Margherita, il papà Mario. Le ostetriche angeli custodi di Margherita, mamma di Elia, sono state Eleonora, Anna, Valentina e Oss Morena.
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Il reparto di Ostetricia all’Ospedale di Foligno è fra i più prestigiosi dell’Umbria. “Nel nostro ospedale c’è chi in questo periodo lotta tra la vita e la morte a causa del Covid-19. In questo momento così complicato e difficile nessuno può però dimenticarsi della sorgente. La sorgente della vita – dicono le ostetriche dell’ospedale di Foligno – intorno a cui noi lavoriamo. La paura serve a percepire il pericolo, il coraggio ad affrontarlo, la speranza a vincerlo. E la vita che nasce è speranza che cresce. Ed anche se qualcuno si sta dimenticando di noi, della nostra professione, la levatrice maieutica di vita, noi continuiamo con amore, passione e sacrificio la nostra missione. Sappiamo i rischi che corriamo. Ma dobbiamo essere ancora più forti perché abbiamo anche il compito di non far sentire alle future mamme, l’assenza dei futuri papà”.
“In questi giorni in cui i papà non possono assistere alle nascite a causa delle misure restrittive per l’emergenza sanitaria – raccontano ancora le ostetriche – diamo l’opportunità a loro di veder nascere il proprio bambino attraverso una diretta su WathsApp”. E sono bellissime anche le immagini, con il gruppo delle ostetriche sorridenti nella sala parto con la vasca, in gruppo con una mamma che tiene fra le sue braccia Achille, nato il 30 marzo da lei, Michela e da papà Fabio, e il lenzuolo appeso, da questa mattina, dalle finestre del reparto. C’è scritto: “La vita non si ferma davanti a niente”. E lo hanno firmato loro. Orgogliose di regalare il più grande sorriso della vita a chi in questi giorni lo sta perdendo.
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