Un’ora di sciopero alla Mignini-Petrini, al giorno, a fine turno, “finché l’azienda non farà un passo indietro e rimetterà i nostro lavoratori allo Sfuso”: scatta da domani, martedì 28 aprile, la protesta dei lavoratori che nell’ultima settimana non hanno avuto le risposte attese da parte dell’azienda rispetto alla contestata esternalizzazione di un pezzo importante di produzione, lo “sfuso” appunto, appaltato ad una cooperativa esterna.
“Sembrava impensabile che in piena emergenza si dovesse arrivare a tanto – si legge in una nota della Rsu Mignini Petrini e del sindacato Flai Cgil – ma non c’era altra possibilità di fronte alla protervia e l’indifferenza della proprietà rispetto alle legittime pretese di Rsu e sindacato di aprire un confronto”.
I rappresentanti dei lavoratori annunciano anche il coinvolgimento dell’Ispettorato del lavoro, per verificare il rispetto del contratto nazionale: “Riteniamo che l’appalto dello sfuso sia l’ennesimo attacco al corpo dei lavoratori della Mignini – affermano Rsu e Flai Cgil annunciando lo sciopero alla Mignini-Petrini – si vuole continuare a ridurre i diretti di produzione sostituendoli con manodopera a basso costo e tutele e diritti nettamente diversi. In altre parole – continuano – si vuole scaricare sui poveri lavoratori della cooperativa il tentativo di una competizione sul mercato al ribasso, anziché puntare su scelte commerciali innovative e vincenti”. “Noi non lo possiamo accettare – concludono Rsu e Flai Cgil – gli operai della Mignini meritano rispetto e lo meritano i loro rappresentanti sindacali”.
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