Sono in totale, a livello Nazionale, 902.804 i beni recuperati nell’anno 2019 dal Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Reparto specializzato dell’Arma con sede a Roma (Piazza Sant’Ignazio) posto alle dirette dipendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che conta trecento unità distribuite fra quindici Nuclei più una Sezione (sparsi lungo lo Stivale), il Reparto Operativo ubicato a Trastevere e vari Uffici, fra i quali la Sezione Elaborazione Dati che gestisce la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, in assoluto il database più antico ed esteso al mondo (quasi 1.300.000 files di opere da ricercare).
Per quanto attiene l’ambito della Regione Umbria, ove dal 2016 opera il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Perugia (con sede in C.so G. Garibaldi 185), sul fronte delle aggressioni criminali al patrimonio culturale sono state registrate alcune variazioni; ad esempio, a fronte di 13 furti commessi nel 2018, nel 2019 ne risultano consumati 26. Tale dato, in apparente antitesi rispetto al calo rilevato a livello nazionale (-27,2%), contempla 17 furti (scopeti) perpetrati in danno di luoghi di culto e denunciati dai parroci solo dopo aver ricevuto la notizie del recupero di beni a loro sottratti, ovvero in conseguenza degli sviluppi di un’indagine condotta congiuntamente alla componente dell’Arma territoriale e che ha portato ad individuare l’autore delle razzie e al ritrovamento e sequestro di un consistente numero di beni culturali di natura ecclesiastica.
Le attività di contrasto condotte dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, comando perugino hanno permesso di recuperare numerosi beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, il cui valore è stato complessivamente quantificato in circa 2.750.000 euro. Inoltre, sempre nel contesto di approfondimento e sviluppi investigativi scaturite dal controllo di esercizi commerciali di settore, nonché dal monitoraggio delle sempre più sfruttate vendite On-Line attraverso i siti di Case d’Asta o sfruttando le più comuni piattaforme di compravendita telematica, sono state captate e sequestrate opere palesemente contraffatte e falsamente attribuite a noti artisti contemporanei quali: Alberto Burri, Bernard Aubertin, Mimmo Rotella, Mauro Reggiani, Gerardo Dottori, Michelangelo Pistoletto, Armand Pierre Fernandez in arte Arman, Eliano Fantuzzi, Renato Guttuso. L’illecito commercio di tali manufatti, stando alle quotazioni di mercato riferite alle opere autentiche, avrebbe fruttato indebiti guadagni stimati in circa 100.000 euro.
Nel 2019 risultano:
denunciate all’Autorità Giudiziaria 40 persone, di cui 8 per reati in danno del paesaggio;
controllati:
1724 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti;
95 esercizi antiquariali e commerciali;
102 mercati e fiere del settore;
recuperati:
498 beni antiquariali, archivistici e librari;
972 reperti archeologici integri;
sequestrate 32 opere d’arte contemporanea contraffatte.
Il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Perugia inoltre, operando in sinergia con le altre componenti dell’Arma (Territoriale, Carabinieri Forestali, 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti, Elinucleo di Roma Urbe Forestali) ed avvalendosi del prezioso supporto tecnico dei funzionari del MiBACT in servizio presso le Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e Archivistica e Bibliografici Umbria e Marche, ha assolto ai compiti di tutela e salvaguardia del patrimonio culturale anche attraverso il costante monitoraggio dei siti archeologici, delle aree di interesse paesaggistico nonché dei siti UNESCO del territorio (la città di Assisi; la chiesa di San Damiano; l’eremo delle carceri; il Santuario di Rivotorto e paesaggio storico; la basilica di Santa Maria degli Angeli e il Palazzo del Capitano; la Basilica di San Salvatore in Spoleto e il Tempietto del Clitunno a Campello).
Da segnalare che tra le operazioni di servizio concluse nel 2019 ce ne è anche una relativa a Bastia Umbra dove, ne contesto di specifici controlli svolti presso gli stand degli espositori presenti alla Mostra Mercato Nazionale dell’Antiquariato di Assisi, attuati attraverso l’acquisizione diretta delle effigi fotografiche di beni d’arte esposti e la loro successiva comparazione con le immagini di analoghe opere da ricercare presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, veniva individuato un dipinto di scuola napoletana del 1600, raffigurante “Architetture civili rovine” (definiti anche capricci architettonici), risultato provento di furto avvenuto in Roma, presso un’abitazione privata, nel 2009, nonché 17 volumi a stampa del 1700 provento di sottrazione in danno di importanti fondi storici bibliotecari italiani. Le opere, sottoposte a sequestro e il cui valore complessivo è stato stimato in € 25.000, al termine degli accertamenti disposti dell’Autorità Giudiziaria, sono state restituite agli aventi diritto.
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