In pochi mesi si era intascato diecimila euro e, scoperto anche grazie alle segnalazioni dei clienti, l’uomo, un 47enne perugino dipendente di una concessionaria dell’assisano, è stato licenziato e denunciato per falso e appropriazione indebita aggravata. E le indagini dei militari dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Assisi, agli ordini del tenente colonnello Marco Vetrulli, hanno scoperto che era il secondo episodio del genere in circa due anni, quando l’uomo fu denunciato ed immediatamente licenziato, sempre per appropriazione indebita aggravata, dal titolare di una nota concessionaria di Perugia.
Secondo la ricostruzione dei militari erano anni che l’uomo lavorava in una concessionaria di Assisi, e nonostante fosse ritenuto persona fidata dai titolari, in realtà intascava i soldi versati dai clienti quale anticipo per la compravendita di autovetture, in assegni ed in contanti, architettando un’abile falsificazione che, per diverso tempo, gli ha permesso di accumulare il denaro sottratto, circa 10.000 euro, soldi che ora dovrà restituire.
In particolare, i soldi erano gli acconti lasciati dai vari clienti all’atto della stipula del contratto di acquisto, ma mai versati alla concessionaria perché l’uomo restituiva al relativo ufficio di amministrazione contratti falsificati in cui non era riportata la somma di acconto che il cliente aveva lasciato all’atto della stipula del contratto. Il raggiro è stato svelato alla fine dello scorso anno quando un cliente della concessionaria ha ricevuto dall’ACI una comunicazione di mancato pagamento del bollo dell’auto data in permuta per l’acquisto di una nuova autovettura, pertanto l’acquirente si è rivolto ai Carabinieri della Compagnia di Assisi, dopo aver inutilmente tentato di trovare una soluzione con il venditore.
Immediatamente sono scattate le indagini da parte dei militari e le verifiche incrociate presso la concessionaria che hanno permesso di accertare come il venditore modificasse sistematicamente i vari contratti di vendita dei veicoli, mentre la concessionaria è risultata completamente ignara di quanto stava accadendo. Per non insospettire il datore di lavoro, il dipendente non tratteneva l’intera somma ricevuta in acconto, ma ne consegnava una piccola parte all’azienda. Risultavano quindi degli acconti ricevuti dai clienti, che invece non corrispondevano alla reali somme versate.
Dopo aver scoperto la sua truffa, l’agente è stato immediatamente licenziato e denunciato per falso e appropriazione indebita aggravata. L’uomo tra l’altro non è nuovo ad episodi simili. Come detto, circa due anni fa fu denunciato ed immediatamente licenziato, sempre per appropriazione indebita aggravata, dal titolare di una nota concessionaria di Perugia. In quell’occasione fu accertato che l’uomo, con il medesimo modus operandi si era appropriato, nel giro di pochi mesi, di circa 8.000 euro.
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