Sono migliaia ogni giorno, milioni ogni anno, eppure non possono differenziare i rifiuti che producono perché, nella città del patrono dell’ecologia, mai a nessuna giunta, inclusa quella ultra-ambientalista di Stefania Proietti, è venuto in mente di dislocare per le strade i cestini della raccolta differenziata per turisti. Che così, anche magari pur essendo ambientalisti, sono costretti a gettare nell’unico bidone presente, quello indifferenziato, i rifiuti prodotti.
Eppure volere è potere, e basta poco. A Firenze è – o era stata – pubblicata sul web una mappa per la raccolta differenziata dei rifiuti a Firenze, ad uso non solo dei residenti, ma anche di turisti e dei cosiddetti ‘city user’, le persone in transito. In Toscana addirittura la raccolta differenziata per turisti arriva – o era arrivata – anche sulle spiagge, dove il gestore dei rifiuti ha collocato una sessantina di postazioni per la raccolta differenziata nei tratti di spiaggia libera dei due comuni. Le postazioni sono composte da tre cestini destinati alla raccolta del rifiuto organico, del multimateriale (plastica, alluminio e tetrapak) e dell’indifferenziato, contrassegnate da cartelli illustrativi riportanti le indicazioni per una corretta raccolta realizzate in plastica riciclata.
E invece ad Assisi niente da fare, il bidone per i rifiuti dei turisti è unico per tutta la spazzatura, e spesso anche introvabile – la carenza di cestini in molte vie di Assisi, incluse le frequentatissime San Paolo e San Francesco, è oramai atavica. Anche per questo alcuni cittadini, dopo aver scritto inutilmente ai profili social del sindaco Proietti e della città serafica, hanno deciso di rivolgersi ad AssisiNews per chiedere di appoggiare questa richiesta dal costo minimale ma fortemente simbolica.
Ps in vicolo dei Macelli Vecchi, uno degli angoli più fotografati da Assisi, la situazione è da settimane quella delle foto a corredo di questo pezzo. Secondo le indiscrezioni, i cassonetti erano stati posizionati lì “provvisoriamente” perché i locali dove ‘alloggiavano’ servivano alla produzione di “che Dio ci aiuti”. Le cui riprese sono finite però il 30 di luglio, mentre i cassonetti ancora ieri, 12 agosto 2020, erano sempre nel mezzo del vicolo, come da segnalazione di una residente su Sei di Assisi se.
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