In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dalle Nazioni Unite, si è svolto il 25 novembre 2021 nella sede del Digipass un incontro tra le donne assessori, consiglieri, le assistenti sociali e le associazioni dei comuni della zona sociale 3, quindi Assisi, Bastia Umbria, Bettona, Cannara e Valfabbrica.
“È stato un momento di confronto e di approfondimento sulle tematiche legate alla violenza sulle donne, dall’accoglienza all’assistenza nei percorsi di denuncia e di sensibilizzazione. Il sindaco di Assisi Stefania Proietti – si legge nella nota dell’amministrazione comunale – nell’introdurre i lavori, ha sottolineato l’importanza di iniziative come queste: “Costruire, rafforzare una rete di donne e per le donne di sostegno alle vittime di violenza è fondamentale perché di fronte a episodi di soprusi e maltrattamenti non possiamo non indignarci e reagire. Non può essere mai abbastanza il tempo che riserviamo a queste tematiche perchè soltanto ritrovandoci con continuità, mostrando forza e coraggio, possiamo individuare strumenti e metterli a disposizione delle altre donne, accompagnarle in questo lavoro di sostegno vero, concreto”.
L’assessore Veronica Cavallucci ha affermato che “il 25 novembre non deve essere una giornata celebrativa, deve valere tutti i giorni, e da oggi da noi si avvia un percorso che porta all’irrobustimento di una rete locale di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne. Oggi più che mai c’è bisogno di lottare contro un reato che testimonia quanto lavoro c’è ancora da fare per arrivare a eliminare la disparità tra i generi. Ricordiamo che tale crimine attraversa la società a tutti i livelli, non conosce barriere di età, di classi sociali, di istruzione e soprattutto non è circoscritto ai femminicidi ma è diffuso e racchiude l’escalation di violenza di tutti i tipi ai danni delle donne”. All’incontro erano presenti anche le consigliere comunali di Assisi Scilla Cavanna, Marylena Massini e Laura Pizziconi. Tutte le intervenute hanno portato la loro esperienza derivante dalla professione che svolgono, un focus è stato dedicato al punto d’ascolto antiviolenza, lo sportello gratuito di operatrici che accolgono donne, anche con figli, di diversa cittadinanza che hanno subito o che si trovano esposte al rischio di ogni forma di violenza. Il punto di ascolto è aperto ad Assisi il martedì (dalle 11 alle 13) e il giovedì (dalle 16 alle 18) presso la sede comunale di Santa Maria degli Angeli e a Bastia Umbra il venerdì (dalle 15.30 alle 18.30) presso il centro polivalente al monastero di Sant’Anna, in via Garibaldi, 16.
Una nota su 25 novembre arriva anche dal capogruppo Pd Paolo Lupattelli: “Il 25 novembre ormai da 22 anni si ricorda la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Una problematica quanto mai attuale che ahinoi è ancora evidentemente presente nella nostra società. La politica è chiamata a fare la propria parte, non solo celebrando questa giornata, ma soprattutto adoperandosi per fare in modo che ogni giorno sia un 25 novembre. Purtroppo se ancora oggi siamo costretti a registrare 89 casi di violenza al giorno (dati Divisione anticrimine delle questure di tutta Italia), significa che siamo di fronte ad un problema che necessita di un nuovo approccio, di un cambiamento a livello culturale. Per riuscire a limitare questi dati è necessario rivedere il sistema di assistenza, creare ambienti e ambiti dove poter parlare liberamente del problema, ma soprattutto porre i presupposti per l’affermazione di una società paritetica a tutti i livelli”.
“La violenza molto spesso – segnala Lupattelli a proposito del 25 novembre – scaturisce da una situazione di subordine della donna nei confronti dell’uomo dal punto di vista sociale e soprattutto dal punto di vista economico. Annullare questi stereotipi e disparità è la base dalla quale partire. Equilibrare gli stipendi e fuggire dall’idea che la donna sia il soggetto indicato a svolgere specifiche mansioni all’interno dello spazio familiare. Un’equità a livello di responsabilità che possa porre uomo e donna sullo stesso piano in tutti gli ambienti. Non solo violenza fisica ma anche la componente psicologica della violenza gioca un ruolo fondamentale. È un aspetto che non va assolutamente minimizzato e anzi deve essere affrontato in maniera diretta ponendo le condizioni per fare in modo che il soggetto fragile si senta capito e ascoltato piuttosto che deriso o appunto minimizzato. Abbattere il muro della vergogna per prevenire situazioni complesse e a volte irrecuperabili che soprattutto nei più piccoli rischiano di marchiare a fuoco la personalità di un soggetto”.
“Noi, come Partito Democratico di Assisi abbiamo cercato di lanciare un piccolo segnale e lo scorso aprile abbiamo proposto una mozione che ha portato a far inserire la frase “Se sei vittima di stalking o violenza chiama il 1522” sugli scontrini della farmacia comunale di Assisi. Un piccolo gesto, ma importante. Per molte donne che subiscono violenza poter chiamare il 1522 significa fare un primo passo per riappropriarsi della propria vita. Il 1522 è anche a disposizione di chiunque (minori compresi) voglia ricevere aiuto o segnalare episodi di violenza che riguardino altre persone”.
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