A inizio giugno la città di Assisi ha visto arrivare, grazie al progetto Casa Italia-Cina, 150 bambini e ragazzi cinesi con i loro genitori e i volontari di Casa Italia-Cina in giro per i borghi e per le piazze. Sono i piccoli amici che da 20 anni la Montetauro Cooperativa Sociale accoglie ogni pomeriggio nei suoi centri in tre province romagnole: Cesena, Rimini e Ravenna. (Continua dopo la foto)
Il progetto Casa Italia-Cina (www.casaitaliacina.it) è un progetto di sostegno linguistico e scolastico per i figli delle famiglie cinesi in Italia, di prima, seconda e ormai terza generazione. Si lavora per la reciproca integrazione di bimbi e ragazzi cinesi e dei loro coetanei italiani. Attraverso i bambini si contatta la comunità cinese, solitamente restia ad interagire con i servizi del territorio. Quest’anno hanno scelto Assisi come meta della loro gita di fine anno. Non è il veneziano Marco Polo il primo europeo ad aver raggiunto la Cina, ma un altro italiano, l’umbro fra’ Giovanni da Pian del Carpine, che da Assisi fu inviato dal Papa Innocenzo IV a compiere missioni diplomatiche presso i tartari. E quando il Khan trasferì la sua sede nell’attuale Pechino, raggiunto da Marco Polo ancora portava il bel ricordo del frate umbro e chiese notizie di “messere lo Papa”, come ormai di un caro amico lontano.
Anche in tempi recenti Assisi è città interessante per il Dragone: nello Hunan, a Changsha, città natale di Mao Tze Dong, il Governo ha finanziato la costruzione di una Little Italy, scegliendo proprio gli scorci di Assisi e della Basilica di San Francesco per rappresentare la fama del Bel Paese. Sono circa 3500 i turisti cinesi che ogni anno percorrono Assisi, scegliendola fra le mete italiane. Ma questi ultimi simpatici visitatori non sono turisti ordinari. Sono famiglie immigrate, che da anni in Italia raramente hanno visto altro che i loro negozi e grandi magazzini. Sentirli cantare in cinese, in Piazza S.Francesco, “Che possa diventare uno strumento di pace”, apre il cuore e la fantasia ad un futuro possibile. E chissà che Assisi non sia anche sta volta, un’augurio di pace per l’avvenire.
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