L’Avis di Assisi intitolata a Franco Aristei ha celebrato nel 2020 i 40 anni di attività, nel segno di una solidarietà frenata, ma non cancellata, dalla pandemia. Come già a livello regionale e provinciale, gli ultimi mesi sono stati pesanti e anche le donazioni e le iscrizioni, purtroppo, ne hanno risentito. A dare qualche cifra è il presidente dell’Avis di Assisi, Roberto Gubbiotti, che segnala un calo del numero dei soci donatori; al 30 novembre 850, nel 2019 erano 972 e di questi 14 erano donatori oro (più di 50 donazioni) e quattro oro-rubino (più di 75 donazioni). Duecento le donazioni in meno, per la precisione poco sopra 700 quest’anno, mentre erano circa 900 nel 2019; e se i nuovi iscritti erano stati 55 nel 2019, quest’anno sono stati appena 24.
“Purtroppo – spiega Gubbiotti – il trend è sempre in diminuzione, nell’arco dell’ultimo decennio il calo delle donazioni è stato di quasi il 50 per cento. È quanto mai opportuno rivolgere un appello a tutti i cittadini, invitandoli a donare il sangue, perché si tratta di un atto di generosità, per esempio se mancano 3 o 4 donazioni significa non poter effettuare un’operazione chirurgica. Attualmente l’Umbria, come ricordato anche dal presidente regionale, è al di sotto di circa 30 donazioni al giorno rispetto a quelle che sono le esigenze sanitarie. Una situazione resa ancora più critica dalla pandemia”. Dall’Avis di Assisi si ricorda che è possibile donare al centro di raccolta fisso sangue dell’ospedale di Assisi tutti i giovedì e venerdì, dalle ore 7 alle ore 9 (e anche l’ultimo sabato di ogni mese). Per prenotare è possibile telefonare al numero 075.812025 dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 13, il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18 e il venerdì dalle 14 alle 17.
“A nome della città – affermano sindaco Stefania Proietti e l’assessore ai servizi sociali Massimo Paggi– vogliamo ringraziare di cuore l’Avis di Assisi, i soci donatori e il consiglio direttivo, per il grande impegno che mettono da anni nel diffondere la cultura della donazione. Un particolare ringraziamento lo facciamo per il lavoro svolto in questi mesi caratterizzati da immense difficoltà a causa del Covid perché donare il sangue è solidarietà e partecipazione, è un gesto di altruismo che aiuta a salvare la vita delle persone, e dobbiamo impegnarci per far sì che tutti, in particolare le nuove generazioni, acquisiamo sempre più la consapevolezza di quanto sia preziosa la donazione. Va assolutamente coltivata e trasmessa la cultura della donazione – concludono il sindaco e l’assessore – la strada da percorrere è ancora tanta soprattutto tra i giovani, per questo come amministrazione ci muoveremo per sensibilizzare i ragazzi in tutte le forme e i modi possibili. La solidarietà è un valore che appartiene a tutti, va inculcato fin dalla tenera età, a scuola, nelle famiglie e in tutti i luoghi di aggregazione”.
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