(Flavia Pagliochini) Se non si firmerà a breve una convenzione, rischia di chiudere per sempre il museo paleontologico di Assisi nel parco del Monte Subasio, alle porte del centro storico di Assisi. La mostra permanente, gestita dal Gruppo umbro mineralogico paleontologico in uno stabile in località Cà Piombino che al piano superiore vede gli uffici del Parco, ospita i risultati di diversi studi sulle rocce calcaree e marnose fatti in collaborazione con l’università degli studi di Perugia., con particolare riguardo agli ammoniti della corniola e del rosso ammonitico, ma anche fossili di molluschi vissuti circa 180 milioni di anni fa e modelli calcarei delle conchiglie che sono utilizzate dai geologi per la datazione delle rocce. Con una guida si possono inoltre visitare i siti oggetto dello studio. Un presidio di cultura dunque prezioso non solo per gli appassionati di paleontologia e per i turisti, ma anche per gli studenti del territorio (la mostra è visitabile e comprensibile anche dai giovanissimi, essendo comprensibile a tutti gli studenti di ogni ordine e grado) e che però – segnalano alcune scuole – è momentaneamente chiusa dopo che la convenzione precedentemente firmata con la Comunità Montana è scaduta nel 2011 quando le Comunità montane sono state cancellate.
“Abbiamo provato a chiamare ma ci è stato risposto che il museo paleontologico di Assisi è chiusa fino a data da destinarsi”, spiega una professoressa. Al momento il parco è gestito da una ‘unione’ di Comuni – Assisi, capofila, ma anche Spello, Valtopina e Nocera Umbra – nata qualche anno fa, ma nonostante diverse sollecitazioni, non ci sarebbero certezze su modi e tempi della riapertura né è chiaro con chi debba essere stipulata la nuova convenzione (Assisi? Tutti i Comuni? La Regione, che è la proprietaria della struttura?) che darebbe anche certezze ai fini assicurativi. Tutte le scuole che hanno contattato il museo sono state rifiutate e nel gruppo umbro mineralogico paleontologico c’è timore che un bene così importante possa essere perso. “Siamo in attesa della convenzione, ma nonostante diverse interlocuzioni che vanno avanti da mesi con il Comune non ci sono al momento certezze; più volte ci è stato risposto che bisogna sentire anche la Regione”, spiega Claudio Sensi, uno dei soci del Gump. “Ci sono poi – aggiunge Sensi – anche diverse problematiche esterne da risolvere, come la sistemazione di alcune panchine in cattivo stato o rotte e una generale manutenzione della zona. Ultimamente il Comune ha fatto dei sopralluoghi e speriamo le criticità possano essere risolte”.
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