Piazza Sant’Antonio Abate “rinasca a nuova vita”: è l’auspicio di due associazioni di Santa Maria degli Angeli che si sono attivate per un progetto di rilancio coinvolgendo l’architetto Simone Menichelli.
Il tema dei non luoghi, quindi le aree dimenticate nelle città, è di grande attualità. Le biennali di Architettura infatti lo hanno reso l’argomento principe delle ultime mostre. I cittadini conoscono il territorio ed hanno a cuore ogni centimetro quadrato della città in cui vivono. Questo è accaduto a Santa Maria degli Angeli, dove un gruppo di cittadini (Associazione CTF e Associazione Priori del Piatto di Sant’Antonio Abate), hanno deciso di puntare l’attenzione sulla piazza Sant’Antonio Abate, patrono cittadino.
L’ipotesi progettuale è quella di trasformare questo parcheggio in una vera e propria piazza, spostando inoltre il monumento ai caduti, attualmente presente in piazza Martin Luther King. La presentazione del progetto, avvenuta il 17 luglio alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, dove un numeroso e folto pubblico tra cui le autorità comunali rappresentate dai presidenti delle associazioni e il sindaco della città di Assisi, Stefania Prioietti) ha reagito davvero positivamente alla proposta fatta. L’idea progettuale è stata sviluppata dall’architetto Simone Menichelli, a seguito della proposta del professor Giovanni Zavarella e di Antonio Russo. L’auspicio è che dalle parole si possa passare ai fatti.
L’ipotesi progettuale per la nuova piazza Sant’Antonio Abate si basa su due concetti fondamentali: 1) Comunicare che quella è una piazza grazie all’utilizzo di materiali che rappresentano le caratteristiche architettoniche di Santa Maria degli Angeli. Rendere viva quell’area rappresenterebbe una soluzione importante dal punto di vista urbanistico per la città. 2) Rendere la piazza un nuovo polmone verde della città. Il tema del verde è un tema molto attuale. Il benessere della città è di fondamentale importanza per tutti noi. Lo abbiamo imparato anche da questa pandemia mondiale che stiamo vivendo. Rinascere dalla natura (concetto ispirato dai disegni di Piranesi) è l’auspicio migliore. (Continua dopo la foto)
Altro concetto fondamentale riguarda il monumento ai caduti. Oltre allo spostamento del blocco in pietra che riporta i nome dei caduti delle due guerre mondiali da Piazza Martin Luther King alla Piazza Sant’Antonio Abate, il progetto prevedere la realizzazione di 53 (una per caduto) sculture in rete metallica ispirate alle ‘sculture invisibili’ di Edoardo Tresoldi. L’intento è quello di utilizzare l’arte per diffondere la natura, infatti queste reti metalliche che rappresentano ‘’persone’’ accoglieranno il verde rampicate che, grazie all’aiuto delle alberature che verranno piantate nella nuova piazza, renderanno l’area naturalizzata. In questo modo i caduti da invisibili diventano visibili, sempre vigili e presenti, con la natura che li avvolge come simbolo di rinascita.
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