È morta Chiara Frugoni, nota storica del Medioevo e divulgatrice: aveva 82 anni. È stata giurata al Calendimaggio di Assisi e nel 2016 aveva partecipato all’iniziativa “Rappresentare il Medioevo”, organizzato dalla ‘Nobilissima parte de sopra’. Aveva inoltre collaborato più volte con i francescani di Assisi, visto che la sua attività di ricerca si è concentrata spesso su San Francesco.
Nata a Pisa nel 1940, Chiara Frugoni era stata allieva della Scuola Normale Superiore e poi docente di Storia Medievale prima nell’Università di Pisa e poi in quella di Roma Tor Vergata, da cui nel 2000 si dimise. Figlia di Arsenio Frugoni, il grande medievista di origini bresciane e pilastro della storiografia italiana, morto in un incidente stradale nel 1970 assieme al figlio Giovanni. Aveva sposato in prime nozze Salvatore Settis, archeologo ed ex direttore della Normale, da cui ha avuto tre figli: Silvano, Andrea e Marta, e in seconde nozze lo scienziato e ricercatore del Cnr Donato Cioli. Fra le sue numerose pubblicazioni spiccano per novità interpretativa le opere sul Poverello d’Assisi: “Francesco e l’invenzione delle stimmate” (Einaudi, 1993, Premio Viareggio 1994 per la saggistica); “Vita di un uomo: Francesco d’Assisi” (con introduzione di Jacques Le Goff, Einaudi, 1995); “Le storie di San Francesco. Guida agli affreschi della Basilica superiore di Assisi” (Einaudi, 2010); “Storia di Chiara e Francesco” (Einaudi, 2011); “Quale Francesco? Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore ad Assisi” (Einaudi, 2015).
Oltre alla figura di San Francesco, Chiara Frugoni era interessata all’iconografia e nel 2011 aveva scoperto anche il profilo di un diavolo tra le nuvole degli affreschi attribuiti a Giotto nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi – ma anche al ruolo delle donne e dei bambini nel Medioevo e non solo, e alla vita quotidiana delle classi popolari nel basso medioevo. Nella sua carriera ha scritto decine di testi accademici e divulgativi, collaborato con diversi giornali fra cui Repubblica e il Manifesto.
“La sua scomparsa – ha affermato il sindaco Stefania Proietti – lascia un grande vuoto perché con i suoi studi ha contribuito a delineare e a far conoscere la figura del nostro Santo. La professoressa Chiara Frugoni ha dedicato la sua vita alla storia del Medioevo, i suoi scritti sono tradotti nelle principali lingue europee, a partire dal francese e l’inglese, oltre che in giapponese e in coreano”. “Ricordiamo – ha detto ancora il sindaco – quando nel 2011 la professoressa Frugoni ha individuato in uno degli affreschi attribuiti a Giotto nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi un profilo di diavolo tracciato tra le nuvole, riuscendo con questa scoperta a suscitare critiche e perplessità tra gli storici dell’arte.”
Foto di Luca Giarelli | Wikipedia CC-BY-SA 3.0
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