Grande partecipazione alla manifestazione nazionale per il Primo maggio di Cgil, Cisl e Uil, che quest’ anno si è svolta ad Assisi, in piazza San Francesco. Ad accompagnare la giornata è lo slogan “Al lavoro per la pace”. In piazza i tre segretari generali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombarbieri, che verso mezzogiorno hanno preso la parola dal palco, dopo le testimonianze di sei delegati sindacali di diverse categorie ed il saluto del Custode del Sacro convento di Assisi, fra Marco Moroni. A far pervenire il suo saluto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “In questo Primo maggio, che ritrova le persone riunite per affermare il valore del lavoro, desidero inviare un saluto alle Confederazioni sindacali che si riuniscono questa mattina ad Assisi per testimoniare che lavoro, pace, sviluppo sono parti inscindibili di uno stesso insieme. Saluto tutti i lavoratori e i sindacati che oggi celebrano questa giornata del lavoro. Invio un caloroso augurio ai giovani che oggi torneranno ad affollare il Concertone a piazza San Giovanni, dopo due anni di assenza. Il Primo maggio è un buon giorno per celebrare i valori iscritti nella nostra Costituzione. Valori che tocca a tutti noi fare vivere ogni giorno”.
La Festa dei lavoratori quest’anno è stata per i sindacati anche l’ occasione per chiedere di fermare la guerra, con un appello alla comunità internazionale e all’Onu per favorire il negoziato tra la Russia e l’ Ucraina e per il cessate il fuoco. “Il messaggio di questo Primo maggio è innanzitutto che bisogna fermare questa guerra assurda voluta da Putin e impedire che diventi una guerra mondiale”, le parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini a Al lavoro per la pace. “Per quanto riguarda l’occupazione, bisogna affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà”, ha sottolineato Landini. Sostenere “la centralità del lavoro. Lavoro dignitoso, di qualità, contrattualizzato. Lavoro sicuro. Sono oltre 1.300 le vittime ogni anno nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri. Non abbiamo più sangue da dare”, ha aggiunto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dalla manifestazione per il Primo maggio ad Assisi, chiedendo di fermare questa “lunga scia di sangue. Chiediamo al Governo di mettere in cima alle priorità un grande piano che azzeri questa conta vergognosa”, ha aggiunto Sbarra. “Non è una giornata di festa per chi combatte, chiediamo che la diplomazia sia più incisiva e
faccia qualche sforzo in più” per il cessate il fuoco in Ucraina”. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo
Bombardieri, ribadendo l’ appello dei sindacati a fermare questa “guerra assurda”. Da Assisi “lanciamo un richiamo universale alla pace, al lavoro, alla dignità del lavoro. Non c’ è dignità se si perde il posto di lavoro, se si
muore sul lavoro, se si hanno paghe da fame”, aggiunge Bombardieri, rimarcando tra l’ altro la necessità di agire nella lotta al precariato e chiedendo una procura unica per i temi della sicurezza. (Continua dopo il tweet)
? “Chiediamo di aprire un dialogo per discutere e negoziate un nuovo patto sociale che aiuti politica, istituzioni, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali a sostenere, insieme, il cammino di ricostruzione e ripartenza”: #LuigiSbarra ad #Assisi #1maggio #PrimoMaggio2022 pic.twitter.com/7YFnblSSXS
— CISL Nazionale (@CislNazionale) May 1, 2022
La manifestazione Al lavoro per la pace si è aperta con il saluto del Custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni: “I temi che ci vedono uniti sono quelli della pace, del lavoro e della crescita del Paese. Pace, perché di fronte alla guerra in Ucraina e ad ogni guerra sento di dover ripetere il lucido e profetico grido del Papa: ‘Fermatevi! La guerra è una follia’. (…) Lavoro, perché ella sua Regola san Francesco parla della grazia del lavoro, perché con esso si collabora all’opera divina della creazione. (…) Crescita del Paese, perché un vero sviluppo non consiste semplicemente nella crescita economica, ma include la tutela e il rispetto dell’ambiente, la promozione di chi è socialmente svantaggiato, la valorizzazione delle culture, l’accoglienza dei migranti e dei rifugiati (…) Il nostro incontrarci qui porti frutti autentici di bellezza, creatività e solidarietà, in una rinnovata alleanza – franca e sincera – tra tutti noi, cittadini e cittadine e le istituzioni pubbliche e private. Insieme siamo infatti corresponsabili della cura del nostro vivere in società, in particolare nei confronti delle nuove generazioni”.
!Mettere insieme le parole pace e lavoro – le parole del sindaco Steafania Proietti – è stata una scelta che condividiamo in toto perché in questo momento storico il nostro impegno deve essere incanalato nel combattere ogni ingiustizia. E ogni guerra è ingiusta, porta morte, distruzione, sofferenza e povertà. Per costruire la pace bisogna eliminare le ingiustizie, anche sociali, e lo sforzo di tutti – anche dei politici – deve partire dal lavoro, dal diritto al lavoro, dal diritto a un lavoro dignitoso, dal diritto a un lavoro che riconosca le pari opportunità, dal diritto a un lavoro non sfruttato e non precario. Dobbiamo recuperare tutti il senso profondo del lavoro che è alla base della nostra Repubblica. E dobbiamo tutti impegnarci per far sì che non si muoia più sul lavoro e per il lavoro. Il tema della sicurezza deve essere al primo punto di ogni agenda delle imprese e delle pubbliche amministrazioni. Il lavoro è fonte di vita, non può essere causa di una strage di innocenti, 1300 morti all’anno. Serve un’inversione di tendenza, non abbiamo più tempo, investire di più sulla prevenzione. Dalla nostra piazza si è levata ancora una volta una voce, forte e chiara, per la pace e per il lavoro”.
Imponente lo spiegamento di forze di polizia. I servizi di ordine pubblico di Assisi alla manifestazione Al lavoro per la pace hanno visto impiegati, sotto la direzione di un funzionario della Questura, equipaggi dedicati della Polizia di Stato, della Polizia Ferroviaria, della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, della Polizia Stradale, del Reparto Mobile, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Provinciale, della Polizia Locale, della Polizia Scientifica, della Digos. I servizi hanno visto in campo anche gli artificieri della Polizia di Stato che, unitamente ai cinofili antiesplosivo, hanno provveduto alle bonifiche preventive delle zone interessate allo svolgimento dell’evento, con particolare riguardo ai tombini, agli armadi telefonici, alle cabine elettriche e ai cestini dei rifiuti, luoghi sensibili che potrebbero essere utilizzati per celare oggetti pericolosi. Nel pomeriggio il tradizionale concertone, promosso dai sindacati, che torna in piazza San Giovanni a Roma. Al centro della manifestazione i temi della pace, del lavoro e della crescita del Paese, dei salari e delle pensioni, della lotta alla precarietà e della sicurezza.
FOTO © Mauro Berti-Redazione Assisi News
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