Ai 350 miliardi già previsti si aggiungono altri 400 miliardi, 200 di garanzie sui prestiti e 200 per l’export. Arriva anche una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro, il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi. Il rafforzamento del golden power, per tutelare le aziende italiane da scalate ostili. Elezioni regionali e comunali sono rinviate all’autunno, c’è poi la chiusura dei tribunali fino al 3 maggio. Questo, in sintesi, il dl imprese varato dal governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Il premier Giuseppe Conte, dopo un Consiglio dei ministri fiume, annuncia i nuovi interventi. Arriva anche il decreto per salvare l’anno scolastico nel caso, non remoto, che le scuole restino chiuse anche dopo il 18 maggio: niente esame di terza media, maturità telematica solo orale, nelle altre classi tutti promossi. Ma intanto, a partire dall’iniezione di liquidità, si ragiona di come far ripartire il motore economico del Paese. “Non ricordo un intervento così poderoso nella storia della nostra Repubblica per il finanziamento alle imprese, una cifra enorme”, ha detto il premier a proposito del dl imprese.
Conte martedì pomeriggio vedrà il comitato tecnico scientifico per iniziare a ragionare di graduali e parziali riaperture di attività fin dal 14 aprile. Nel mentre, “Abbiamo adottato uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di rilievo strategico. Attraverso il potenziamento del golden power potremo controllare operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute, sicurezza. È uno strumento che ci consentirà di intervenire nel caso ci siano acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’ interno dell’Ue”, ha detto Conte.
“Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende”, ha aggiunto il premier. Con il dl imprese è stata anche deliberata “la sospensione di vari pagamenti fiscali e contributi e ritenute anche per i mesi di aprile e maggio”. “Quando tutto sarà finito – ha concluso Conte – ci sarà una nuova primavera, presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici. “Sarebbe irresponsabile andare in giro e allentare la fiducia e la responsabilità. Ma Pasqua significa passaggio dalla schiavitù e anche riscatto: speriamo che possa portarci questa libertà. Io vivo questa festività con fede, come redenzione. Speriamo che in una versione più laica sia un passaggio verso un definitivo riscatto”. Per quanto riguarda la fase due, “Dovremo sicuramente continuare a osservare la regola delle distanze e fare sacrifici ancora per un po’ . Dopo questa fase verranno più in evidenza protocolli di sicurezza a tutti i livelli, sia per il camminare per strada o prendere i mezzi di trasposto, sia per andare nei luoghi di
lavoro. Già abbiamo adottato protocolli di sicurezza con le aziende molto rigorosi”.
Il governo ha varato “un intervento senza precedenti” con una “imponente mobilitazione di risorse pubbliche” per dare “una garanzia poderosa per preservare il nostro sistema produttivo a superare questo momento difficile e
potersi rilanciare”, ha aggiunto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri spiegando che col decreto di aprile ci saranno “30 miliardi a sostegno di queste garanzie”. Per il ministro Stefano Patuanelli, invece, con il dl imprese “Rispondiamo un’esigenza assoluta delle imprese, avere liquidità. È una operazione amplissima, probabilmente la più grande d’Europa. Il governo ha grande fiducia nei nostri imprenditori sulla loro capacità” di uscire dalla crisi. “Il nostro sistema è fatto anche di tante piccole imprese artigiane, autonomi, professionisti: per questo mondo abbiamo rafforzato il Fondo centrale di garanzia che portiamo con la possibilità di un prestito fino a 5 mln di euro con la garanzia al 90% dello Stato”.
Per quanto riguarda infine la scuola, “Abbiamo pensato due possibili opzioni che permetteranno di fare gli esami secondo i reali apprendimenti anche grazie al lavoro sulla didattica a distanza. Abbiamo messo in sicurezza l’anno scolastico. Non si può però assolutamente parlare di sei politico: sono categorie vetuste, la valutazione guarda alla crescita e maturazione dello studente, che è messo al centro. Se ci saranno apprendimenti da recuperare, li recupereranno a settembre”. Il decreto scuola prevede un’unica prova orale telematica per i quasi 500 mila maturandi e niente esame di terza media ma solo una valutazione del consiglio di classe che tenga conto anche di un elaborato del candidato. Gli scrutini, comunque, saranno ‘a distanza’ e per tutti gli studenti degli anni intermedi è prevista la promozione all’anno successivo. Questo lo scenario, probabile, se non si tornerà in classe entro il 18 maggio.
In caso si rientri in classe per metà maggio, uinvece, la maturità – quest’ anno ad esaminare i ragazzi saranno commissioni interne con un presidente esterno – sarà composta da una prova nazionale di italiano (ministeriale) e da una seconda prova preparata dalla commissione interna, oltre all’orale. Tutti gli alunni dell’ ultimo anno saranno ammessi agli esami; quelli delle classi intermedie saranno promossi, ma gli eventuali crediti andranno recuperati nel prossimo anno scolastico, che potrà riprendere a settembre prima di quanto stabilito oggi dal calendario scolastico, salvo intese in Conferenza Stato-Regioni.
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