Al via dal 24 gennaio l’elezione del Presidente della Repubblica 2022. Al Parlamento in seduta comune – composto da 315 senatori, 6 senatori a vita e 630 deputati – si aggiungeranno 58 delegati regionali, 3 per ogni Regione, a eccezione della Valle d’Aosta che ne ha uno. Il totale dei partecipanti all’elezione del presidente della Repubblica 2022 è di 1.009. Per l’Umbria i tre delegati della Regione sono la presidente Donatella Tesei (presidente della Regione Umbria) con 7 voti, Fabio Paparelli (Pd-portavoce delle opposizioni) con 6 voti e Marco Squarta (presidente del consiglio regionale) con 5 voti.
Nei primi tre scrutini bisogna avere la maggioranza dei tre quarti (673 voti) per essere eletti. Dal quarto il tetto si abbassa alla maggioranza assoluta dei votanti (505). Una volta che il Parlamento e i delegati regionali hanno eletto il Presidente della Repubblica (con i due terzi dei voti nei primi tre scrutini, e con la sola maggioranza assoluta dal quarto), viene redatto il verbale dell’elezioni che il Presidente della Camera, accompagnato dalla presidente del Senato, comunica al neo eletto. A quel punto, ricorda Ansa.it – per prassi il presidente della Repubblica in carica si dimette, se non si è ancora concluso il suo mandato. Se quest’ultimo è passato, vale il principio generale della “prorogatio”, cioè il Presidente rimane in carica fino all’elezione del suo successore. La Costituzione non indica tempi certi tra l’ elezione e il giuramento davanti al Parlamento in seduta comune.
Ma chi sono i candidati all’elezione del presidente della Repubblica 2022? I nomi sono quelli dell’attuale premier, Mario Draghi, ma in campo c’è anche Silvio Berlusconi. Tra le donne, Marta Cartabia, ministro della giustizia, l’ex ministro dell’istruzione, Letizia Moratti, e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. I nomi che girano sono anche quelli di Giuliano Amato, premier dal 1992 al 1993 e dal 2000 al 2001, di Pierferdinando Casini e dell’ex premier Paolo Gentiloni.
Da segnalare, sull’elezione del Presidente della Repubblica 2022, l’intervento di Claudia Travicelli che segnala come “dei 58 delegati regionali eletti sono solo sei le donne, il 10,3 per cento. Semplicemente i principali partiti politici, quegli stessi che ogni giorno riempiono comunicati stampa e televisioni con proclami per la parità, non hanno cambiato niente, anzi nel caso di Donatella Porzi non sono cambiati. Ma le quote di genere legislative sono strumenti che stabiliscono per legge una quota massima di presenza di entrambi i generi nelle liste dei partiti che si candidano alle elezioni, servono solo per le presentazioni delle liste? A questo punto a malincuore devo ancora, un’altra volta dire che è così!”.
“L’Umbria per la maggioranza presente nel Consiglio regionale ha delegato come donna la Presidente Donatella Tesei, a cui auguro un proficuo lavoro e la minoranza come al solito ha perso tempo tra i soliti caminetti, svolti al di fuori da una sede, anche perché neanche quella hanno più. I vari messaggi, telefonate, ambasciate, chiacchierate sono serviti a non dare un giusto riconoscimento ad una donna che non ci dimentichiamo è stata anche Presidente dell’Assemblea legislativa negli anni 2015/2019, incarico oggi ricoperto da Marco Squarta, che dalla maggioranza è stato indicato come delegato con la Presidente Donatella Tesei. Donatella Porzi – secondo Claudia Travicelli – ha una storia politica ed avrebbe meritato e rappresentato nei migliori dei modi per la minoranza tutte le donne e gli uomini della regione. Nulla contro Fabio Paparelli naturalmente, ma obbietto con forza il modo e il comportamento utilizzato”.
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