Con oltre mezz’ora di ritardo, Giuseppe Conte annuncia l’ultima decisione del governo: “Chiudiamo in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria”. Il premier ha anticipato che “rimarranno aperti supermercati e generi alimentari, non ci sono restrizioni, non c’è ragione di fare corsa agli acquisti e code. Continueranno a rimanere aperte farmacie e parafarmacie, servizi bancari e postali, rimarranno i servizi pubblici essenziali. Al di fuori delle attività essenziali – secondo Giuseppe Conte – funzionerà solo lo smart working e le attività produttive rilevanti per la produzione nazionale. Rallentiamo il motore produttivo del Paese, per affrontare la fase più acuta del contagio. Una decisione che si rende necessario per contenere la diffusione dell’epidemia. È una vera emergenza economica: ma lo Stato c’è, lo Stato è qui: previste misure straordinarie per ripartire quanto prima”.
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Non è al momento chiaro quali saranno le attività chiuse con il nuovo dpcm del 21 marzo. La conferenza stampa di Giuseppe Conte si è aperta con l’annuncio che “Abbiamo deciso di non nascondere la realtà sotto i nostri occhi, crisi più difficile dal secondo dopoguerra. Ci misuriamo con immagini e notizie che ci feriscono. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova, questi decessi per noi, sono una tragedia”.
“Le misure già adottate – ha detto ancora il premier Giuseppe Conte – porteranno i loro effetti tra qualche tempo, dobbiamo seguirle con pazienza e fiducia. Sono misure severe, ne sono consapevole, ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere perché solo così tuteleremo noi stessi e le persone che amiamo. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo paragonato a chi lavora negli ospedali e nei luoghi cruciali del Paese. Penso ai medici, agli infermieri, alle forze dell’ordine e armate, ai farmacisti, commessi, autotrasportatori, servizi pubblici e informazione. Donne e uomini che compiono ogni giorno un atto di responsabilità e amore verso la Nazione”.
“Oggi – la conclusone del messaggio del premier – abbiamo deciso di compiere un altro passo: chiudiamo in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale e necessaria a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo lavorato con sindacati e associazioni di categoria in cui sono indicate le filiere produttive più necessarie per il funzionamento dello Stato”. Come detto, Giuseppe Conte ha assicurato l’apertura di supermercati e farmacie, alimentari e parafarmacie, servizi bancari e postali, una qualche forma di trasporto pubblico. Si è in attesa di capire quali fabbriche (ma anche negozi) rimarranno aperte.
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