Una serie di impegni che apriranno un dialogo per un’economia a misura d’uomo e un calendario di appuntamenti che avranno come tema la responsabilità sociale di impresa, l’economia circolare la valutazione dei provvedimenti affinché si vada verso l’azzeramento emissioni di Co2 entro il 2050. Sono gli obiettivi del Manifesto di Assisi, “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica”, presentato a Roma nella sede dell’Anci.
Il primo incontro dei firmatari promotori è previsto per il 24 gennaio, proprio nella città serafica. Al manifesto di Assisi hanno già aderito circa 1.500 Comuni. L’iniziativa, promossa dall’Anci, dalla
Fondazione Symbola, Confindustria, Coldiretti, Gruppo Enel, Sacro Convento di Assisi, Rivista San Francesco, Novamont e chiunque può decidere di aderire firmando il documento sul sito symbola.it. Da Milano a Napoli, Torino, Bologna e Firenze fino alle realtà più piccole.
Tra i firmatari ci sono “molti amministratori locali dell’Anci, al di là di ogni bandiera politica”, spiega il presidente del consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco. “Estenderemo iniziative concrete negli oltre 8.000 comuni italiani e – prosegue Bianco – una delle tematiche di cui ci impegneremo fortemente sarà quella del mare. L’obiettivo è che il manifesto di Assisi così sottoscritto da
stragrande maggioranza dei Comuni italiani”.
“Con il 24 gennaio Assisi diventa città di testimoni: siamo oltre le 1.500 adesioni. Non ho timore a dire che oltrepasseremo le 2mila adesioni di gangli importanti del nostro Paese. Citando San Francesco: ‘ Io ho fatto la mia parte…ora tocca a voi’ . Questo monito lascia la responsabilità creativa a ciascuno di noi di essere testimoni, persone che agiscono”, ha detto Padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento. Ermete Realacci, presidente della formazione Symbola, spiega infine che “bisogna cogliere quest’occasione per rafforzare un’idea d’ Italia e d’Europa. Sottoscrivere questo manifesto è anche un rischio, ma – sottolinea – un impegno e un rischio positivo”
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