È il giorno della Marcia della pace 2022 da Perugia ad Assisi per gridare che la pace è possibile. Una marcia guidata dalle parole di Papa Francesco, “Fermatevi! La guerra è una follia”.
La due giorni della Marcia della Pace 2022 straordinaria è cominciata ieri nel pomeriggio, con un incontro ospitato nel Sacro Convento di Assisi. Ad aprire l’incontro non può che essere fra’ Marco Moroni, custode del Sacro convento, che ribadisce tre “punti fermi”. Il primo “è la condanna, senza se e senza ma, della brutale aggressione scatenata dal governo russo”. Il secondo “è la ferma certezza della sacralità di ogni vita, quella dell’aggredito e quella dell’aggressore, quella dei civili e quella dei militari”. Terzo, “tutte le guerre sono fallimenti drammatici della diplomazia e della ragione”. Perché “nessuna guerra è una meteora, ha una sua gestazione lunga e ogni parte ha le sue responsabilità, anche se a livelli diversi. Nella certezza che queste premesse siano condivise – ha concluso Moroni – auguro che questo incontro porti frutti di pace. Ci aiuti in ciò frate Francesco, artigiano di pace, che riposa a pochi metri da qui e che continua ad ispirare il nostro cammino”.
Il vescovo di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, ha ricordato la lettera di san Francesco “ai reggitori dei popoli” in cui “si limitava a chiedere una cosa: ‘Considerate che il giorno della morte si avvicina, vi supplico perciò di non dimenticare il Signore’. Se siamo tutti fratelli è perché abbiamo tutti lo stesso Padre”. In serata nella Basilica Inferiore, con la veglia di preghiera sulla Fratelli tutti con il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il servizio dello Sviluppo umano integrale. “Ricordiamo le sofferenze dei nostri fratelli vittime della guerra – le sue parole alla vigilia della Marcia della Pace 2022 – e di tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito; affidiamole all’intercessione di San Francesco, il santo della pace. Lui, il poverello di Assisi, ha cantato la pace come dono di Dio Altissimo, che deve diventare per noi uno stile di vita: essere riconciliati con Dio per esserlo con il prossimo; sentire gli altri come fratelli e mai come nemici; essere in tutto, parole e opere, strumenti di riconciliazioni, di perdono e di comunione”.
FOTO © Mauro Berti-Redazione Assisi News
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