(Flavia Pagliochini) Sembrava dover essere il grande escluso, invece ce l’ha fatta; non tanto grazie alla sua Umbria, quanto grazie ai voti di Roma che, ancora da conteggiare nella loro totalità, lo hanno fatto balzare davanti alla marchigiana Alessia Morani per un migliaio di voti, 41.000 a 40.000. E così – oltre a Marco Squarta per Fratelli d’Italia e a Camilla Laureti del Pd – al Parlamento Europeo andrà anche un terzo umbro, l’assisano Marco Tarquinio.
A premiare l’ex direttore di Avvenire, che ha fatto discutere per le sue posizioni pacifiste e anti-Nato, è stato come detto il Lazio e in special modo la città di Roma. Se fino a ieri mattina Marco Tarquinio sembrava il grande escluso, al rush finale e con in totale oltre 41mila preferenze raccolte, entra a scapito di Alessia Morani ferma 40.339. “Sono felice del gran risultato del Partito democratico guidato da Elly Schlein a una battaglia difficilissima. Il Pd sarà la forza-perno del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo, dato molto importante visto che ci sarà da impegnarsi contro lo spostamento a destra dell’asse politico della Ue teorizzato e pianificato dalla signora Von der Leyen. Sul piano personale sono grato della fiducia ricevuta dalle elettrici e dagli elettori che mi hanno dato un compito di pace e di solidarietà da svolgere a Strasburgo”, le prime parole rilasciate ad Avvenire.
Pensando alle ‘cose assisane’, ora il neo deputato dovrà probabilmente lasciare la presidenza dell’Ente Calendimaggio, che è una associazione apolitica. In realtà non c’è una “incompatibilità scritta”, ma lo Statuto scrive nero su bianco l’apoliticità dell’associazione, anche se la carica di presidente è in una sorta di zona grigia mai regolamentata. Giova ricordare che nel 2021 Giorgio Bonamente, candidato in una lista civica alle amministrative, preferì dimettersi. Se Tarquinio si dimettesse, sarebbe una ‘grana’ in più per il sindaco Stefania Proietti, considerato che già anni fa si è faticato per trovare un candidato gradito a entrambe le Parti e (soprattutto) che accettasse la nomina a presidente – lo stesso attuale presidente ha ricordato il ‘pressing’ del sindaco.
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