È morto a 99 anni il principe Filippo, consorte della regina Elisabetta. Lo ha annunciato Buckingham Palace. Philip ha trascorso un mese in ospedale all’inizio di quest’anno per un’infezione e poi un intervento chirurgico, prima di essere dimesso il 16 marzo e fare ritorno al Castello di Windsor, dove ha trascorso i suoi ultimi giorni.
Ebbe anche un legame con Assisi. Come ricorda Agensir, da presidente del Wwf, nel 1986, in occasione dei 25 anni dell’organizzazione, fu sua l’idea di riunire ad Assisi rappresentanti delle cinque più importanti religioni, cristianesimo, Islam, ebraismo, induismo e buddismo per lanciare il Green Pilgrimage Network. Era il 28 settembre del 1986.
Sul sito sanfrancesco.org si trovano i lanci storici dell’Ansa. “Siamo venuti qui ad Assisi per cercare visione e speranza. Visione per scoprire una nuova ed affettuosa relazione con il resto del mondo vivente e speranza che la distruzione della natura possa essere fermata prima che tutto vada annientato e rovinato”. Queste le parole del principe Filippo parlando dal cupolino della Basilica superiore di San Francesco ad Assisi, che affaccia sul vasto prato antistante il sagrato dove sostavano alcune migliaia di manifestanti. Le sue parole avevano chiuso le cerimonie celebrative per il 25/o anniversario di fondazione della grande associazione naturalistica.
Sul sito della Rivista San Francesco si riepilogano anche le visite dei reali inglesi ad Assisi. La Regina Elisabetta arrivò il 29 Maggio 1992. Prima del principe Filippo, arrivò Principe Carlo d’Inghilterra, l’8 aprile 1986.
“È antico e speciale il legame che univa il principe Filippo alla città di Assisi”, ricorda il sindaco di Assisi Stefania Proietti citando l’incontro del 1986. “In quell’occasione lanciò con calore e forza un monito, e cioè che la natura sia sempre rispettata e non mortificata. Dieci anni fa, a novembre, nel 2011, nacque per volontà del Principe Filippo la prima rete dei pellegrinaggi green per ridurre l’impatto ambientale nel mondo, nell’ambito proprio del Green Pilgrimage Network”.
“Furono individuate azioni concrete – prosegue il sindaco Proietti – come il divieto di transito per automobili e moto sulle strade di pellegrinaggio (Kano, Nigeria), pannelli solari sui tetti delle cattedrali (St. Albans, Regno Unito), acqua pulita distribuita a migliaia di pellegrini (Amritsar, India), foreste di alberi piantati intorno ai luoghi sacri (Etchmiadzin, Armenia), autoproduzione del cibo per monaci e pellegrini (St. Pishoy, Egitto), cibo a chilometri zero, riduzione delle bottiglie di plastica e viaggi nella natura per i pellegrini (Assisi, Italia)”.
“Uno dei temi affrontati – conclude – fu la riduzione delle bottiglie di acqua in plastica in favore delle borracce per i pellegrini, il riuso al posto dell’usa e getta: idee e spunti che, 5 anni dopo da amministratori di Assisi, abbiamo iniziato a mettere in pratica con la campagna Assisi plastic free promossa dal Comune con il Ministero dell’Ambiente”.
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