Con un lungo e commosso applauso Roma ha salutato Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz deceduto domenica 8 dicembre 2019 all’età di 91 anni.
Nell’autunno del 1938, dopo l’emanazione delle leggi razziali in Italia, fu espulso da scuola come tutti gli studenti e gli insegnanti di religione ebraica. Piero Terracina proseguì gli studi nelle scuole ebraiche, sfuggì al rastrellamento di Roma del 16 ottobre del 1943 ma venne arrestato, appena 15enne, a Roma il 7 aprile 1944 con tutta la sua famiglia: i genitori, la sorella Anna, i fratelli Cesare e Leo, lo zio Amedeo, il nonno Leone David.
Furono detenuti per qualche giorno nel carcere romano di Regina Coeli, poi passo nel campo di Fossoli e quindi deportato ad Auschwitz. Degli 8 componenti della sua famiglia, Piero Terracina sarà l’unico a fare ritorno in Italia e ha portato per anni la sua testimonianza in giro per l’Italia, Umbria inclusa. Era il 3 febbraio del 2016 arrivò anche ad Assisi per visitare il Museo della Memoria.
Tantissimi i messaggi di cordoglio, tra cui quello del sindaco di Assisi, Stefania Proietti. “Piero Terracina – ha detto il sindaco – è stato un simbolo di testimonianza contro l’orrore della Shoah, contro l’antisemitismo, il razzismo, l’odio verso i diversi, contribuendo a rafforzare i valori comuni che sono alla base della civiltà democratica e della nostra vocazione alla pace e al dialogo. Assisi ha sempre abbracciato tutti coloro che hanno subìto le atrocità dei campi sterminio portandosi per tutta la vita le cicatrici nell’anima e nel cuore. Ed è l’occasione questa per ricordare il ruolo di Assisi e degli assisani nel salvare 300 ebrei dalla furia omicida del nazismo meritando per questo la medaglia d’oro al valore civile”.
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