C’è anche quello di padre Enzo Fortunato tra i messaggi di cordoglio che ricordano Sergio Zavoli, maestro del giornalismo televisivo scomparso ieri [5 agosto 2020, ndr] all’età di 96 anni. Padre di programmi come La notte della Repubblica, uno dei capolavori d’inchiesta storica, radiocronista, condirettore del telegiornale, direttore del Gr, presidente della Rai dal 1980 al 1986, autore di inchieste che hanno segnato la storia del Paese. Nato a Ravenna il 21 settembre 1923, ma da sempre riminese, Zavoli era entrato alla Rai nel 1947 come giornalista radiofonico. Dal 1976 all’80 fu direttore del Gr1, dall’80 all’86 presidente della Rai. Seguì anche l’impegno in politica. Eletto al Senato nelle liste dei Democratici di Sinistra nel 2001, nelle liste dell’Ulivo nel 2006 e nel Partito Democratico nel 2008 e nel 2013.
«Addio a Sergio Zavoli, grande maestro del giornalismo italiano e internazionale e uomo dalla caratura francescana. Ricordo ancora – ha dichiarato il Direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato – le belle, profonde e edificanti parole che Zavoli scrisse per introdurre la Carta di Assisi, il decalogo sulle buone pratiche dell’informazione: il mio mestiere non può aggiungersi altro compito che quello di rispettare le parole, nostre e altrui, come la vigna e il grano, il vino e il pane ricevuti in dono dall’ultima cena, la mensa infinitamente più povera e più ricca d’ogni tempo vissuto finora sulla Terra. E allora vivo, fraternamente, dentro la vita altrui. E anche se non ne comprendo il senso, l’anima, le forme, mi sforzo di conoscerla con gli attrezzi che il mio lavoro mi ha dato: le parole, strumenti di pace e di misericordia, antidoti all’ostilità tra le persone».
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