Se c’è chi si chiede se dopo il gran rifiuto del Pd di candidare Stefania Proietti in tandem civico con il Movimento 5 Stelle alla guida della Regione Umbria la giunta assisana rischi, la risposta è probabilmente no, perché un divorzio in questo momento non conviene a nessuno. Ma certo non sono tenere le parole che questa mattina il sindaco, in un’intervista al Fatto Quotidiano, ha riservato al Pd. Perché se la prima cittadina spiega che il Pd “mi ha fatto un favore: avrei dovuto scegliere tra la città più bella del mondo e la Regione Umbria. Sarebbe stato bello essere la Giovanna D’Arco contro Salvini, ma la mia città è più importante”, allo stesso tempo le bordate contro l’azionista di maggioranza non sono poche.
“Sono rimasta a fare il lavoro che amo, ma il Pd con me non si è comportato bene”, spiega Stefania Proietti, secondo cui “Zingaretti non si è fatto mai vedere né sentire, il veto su di me l’ho appreso dalle dichiarazioni di Verini, non proprio un grande stile. E le motivazioni erano abbastanza assurde”. “Dicevano che era inferiore a Fora e che non ha buoni rapporti con i sindaci umbri”, chiede l’intervistatore, domanda alla quale il sindaco di Assisi risponde che “la prima è un’affermazione pericolosa, soprattutto per un partito di sinistra. Non candidare una donna perché ‘inferiore’ a un uomo è una motivazione sessista che si commenta da sola. La seconda, invece, è completamente falsa: molti sindaci mi hanno sostenuta, e ho buoni rapporti con Romizi, di centrodestra”.
Secondo Stefania Proietti, “il motivo per il quale non mi hanno sostenuta è che sono sempre stata troppo libera per loro, troppo poco legata a giochi di partito. Al Pd lo dissi già tre anni fa, quando decisero di sostenermi a sindaco. ‘Sono una candidata civica e libera da qualunque giochetto politico. Posso andare a casa anche domani, tornando a fare la docente universitaria. Probabilmente queste mie posizioni non sono piaciute”. Quanto al M5s, la prima cittadina si dice onorata “che abbiano pensato a me, anche se non ero dei loro”. Ma alla fine, per Proietti, una consolazione c’è. Nei giorni scorsi il sindaco ha incontrato Papa Francesco, che sarà ad Assisi per The Economy of Francesco a marzo 2020. “Ho parlato con il Santo Padre e mi ha fatto capire che ho fatto la scelta giusta a rimanere sindaca. Mi ha detto: ‘Hai ancora tanto da fare’”.
Sull’ipotesi di candidare la sindaca di Assisi, Stefania Proietti alla presidenza della regione
Umbria “non si sarebbe costruita l’unità ampia necessaria. Il Pd ha chiesto a tutti i sindaci di centrosinistra di mantenere l’impegno e completare il loro mandato”. Lo afferma Marina Sereni, umbra, responsabile Enti locali del Pd e viceministro degli Esteri, in un’intervista a il Fatto Quotidiano pubblicata a latere di quella della sindaca. Questo criterio, continua Sereni, “non poteva essere
superato, peraltro dopo una discussione di mesi nei vari mondi civici alla quale la stessa Proietti ha partecipato direttamente senza mai manifestare la volontà di essere lei a correre”. Alle accuse di sessismo che Stefania Proietti rivolge al Pd, poi Sereni replica: “Non mi sembra proprio questo il tema visto che sono state prese in considerazione con la stessa serietà sia candidature femminili che maschili”.
Foto in evidenza © Mauro Berti
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