Il Sacro Convento ‘scansa’ il World Water Forum: non è un no all’evento in sé, ma dopo aver dato il consenso nel 2019 a sostenere la candidatura italiana di Assisi e Firenze, ora, per “evitare indebiti accostamenti tra realtà non omogenee”, si chiede di ritirare nomi e loghi del Sacro Convento dal materiale informativo. L’annuncio con una lettera a Endro Martini, presidente del comitato promotore della candidatura italiana al World Water Forum 2024. I frati auspicano un ampio dibattito ma anche la volontà che l’acqua resti un bene pubblico, appello accolto dalla città di Assisi che promette un impegno in tal senso.
La notizia del ‘distacco’ dei frati è data dal Fatto Quotidiano in edicola oggi. Lo stesso quotidiano, nelle scorse settimane, aveva lanciato un appello di Emilio Molinari, ex senatore attivo nel movimento per l’acqua pubblica, affinché Assisi, patria del patrono dell’ecologia, non ospitasse un evento di privati. Il World Water Forum rappresenta il più importante evento internazionale nel settore dell’acqua, che riunisce comunità scientifica, imprese, mondo della cooperazione e società civile per confrontarsi attorno alle sfide globali dell’acqua. Ma a organizzarlo è un organismo privato, il World Water Council (WWC) di Marsiglia e non i comitati pubblici.
“Inaccettabile è che popoli e istituzioni internazionali siano gli invitati di un organismo privato, che i Paesi gareggino nell’offrirsi a chi dell’acqua fa profitto. Dovrebbe offrirsi Assisi, la città della marcia della Pace. Mi rivolgo dunque a Lei. Papa Francesco, perché sola autorità che può cacciare i mercanti dal tempio e chiedere a tanti parroci spinsi in tuonate dai vostri pulpiti, tuonate che l’acqua non può essere quotata in Borsa”. Papa Francesco – conclude l’articolo del Fatto Quotidiano – non si è ancora espresso ma viene citato nella lettera dal Custode generale di Assisi, dove si chiede che si attivi un “confronto aperto e libero con tutte le istanze della società civile” che si battono per l’acqua bene comune e pubblico da salvaguardare e di cui garantire l’accessibilità a tutti e non come bene privato o privatizzabile. Perché – conclude fra Marco Moroni citando Papa Francesco e la Laudato si’ – ‘l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani'”.
Nello specifico, nella lettera inviata a Martini, “Il sostegno alla candidatura dell’Italia a sede del World Water Forum 2024 da parte della Custodia Generale del Sacro Convento – si legge nella lettera successivamente inviata alla dalla sala stampa del Sacro Convento di Assisi (qui la versione pdf) – ha come scopo quello di sollecitare la realizzazione di una piattaforma ‘di confronto e la collaborazione internazionale su uno dei temi più delicati e urgenti relativi al bene comune della nostra Terra’. In questo quadro però occorre tener presente che esprimendo tale sostegno, il Sacro Convento, non essendo una pubblica amministrazione, né un’impresa, né una piattaforma a carattere scientifico, tantomeno rappresentando una corrente politica, si limita, sia dal punto di vista della realizzazione dell’evento che da quello della comunicazione, ad offrire il proprio contributo ideale e valoriale, chiedendo che si attui un confronto libero e aperto a tutte le istanze della società, ivi comprese quelle che si riconoscono nel Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e negli altri movimenti che nel mondo si battono per le stesse ragioni, e che abbia come obiettivo imprescindibile che l’acqua, in ogni parte del pianeta, sia a disposizione di tutti e non possa essere ritenuta bene privato o privatizzabile, come autorevolmente espresso da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’: «l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani» (n. 30). Manifestato questo nostro intendimento, affinché non si creino accostamenti indebiti tra realtà che hanno caratteristiche non omogenee, chiediamo di rimuovere dal materiale informativo e promozionale della candidatura, sia in formato elettronico sia in caso di nuove pubblicazioni cartacee, il logo, le firme e ogni menzione del Sacro Convento, della Basilica di san Francesco in Assisi e della comunità dei Frati Minori Conventuali”.
Il passo indietro del Sacro Convento arriva peraltro in un momento clou: fino all’11 febbraio 2022 l’Italia ospiterà la delegazione del WWC incaricata di valutare l’offerta italiana per la candidatura, il sostegno istituzionale che la accompagna e la validità della proposta italiana del World Water Forum 2024, che poggia sull’idea di “Rinascimento dell’acqua”. E dunque il sindaco Stefania Proietti, pur prendendo atto del passo di lato del Sacro Convento, ribadisce che la battaglia sull’acqua pubblica è di tutti. Nella Sala della Conciliazione si è svolto ieri l’incontro ufficiale con la delegazione del World Water Council dopo i sopralluoghi in Assisi che, insieme a Firenze e Roma, rappresenta la candidatura del governo italiano verso il Forum del 2024 sull’acqua. Il sindaco Stefania Proietti ha spiegato le motivazioni della presenza di Assisi, decisa in pieno accordo con il Sacro Convento: «Ospitare questo Forum ha lo scopo, ribadito in ogni sede istituzionale, di lanciare, in maniera inequivocabile, il messaggio sul diritto inalienabile all’accesso universale all’acqua, che abbiamo sintetizzato nello slogan “acqua di tutti, acqua per tutti”».
«La Città non si sottrae dalla candidatura del World Water Forum 2024 perché ne rilancia l’obiettivo chiedendo un accordo globale vincolante sotto l’egida delle Nazioni Unite sull’acqua pubblica. Posizione questa – afferma il Sindaco – presa in pieno accordo con i frati del Sacro Convento che (in riferimento a quanto pubblicato dalla stampa odierna) hanno inteso confermare il proprio sostegno dal punto di vista ideale e valoriale, e non organizzativo, come consono a una istituzione religiosa. È ora di agire per intraprendere questo cammino verso la convenzione Onu sull’acqua: Assisi ha la forza per farlo, verso il 2024». Dopo aver sottolineato le caratteristiche di Assisi città-messaggio, Assisi città di San Francesco e Santa Chiara e città del Cantico delle creature, della Laudato Si’ e della Fratelli tutti, quest’ultima enciclica firmata da papa Francesco proprio sulla tomba del Santo Patrono dei cultori dell’Ecologia, il Sindaco ha rimarcato con forza che «l’acqua è un bene comune, un bene pubblico, un diritto universale di ogni persona, in particolare dei più fragili. Consapevoli della complessità e dell’urgenza della questione acqua per il futuro dell’umanità, come piccola città italiana, ma in quanto città-messaggio, vogliamo fare in ogni modo la nostra parte per gridare, a tutti coloro che hanno responsabilità in tal senso (istituzioni nazionali e internazionali, governi, cittadine e cittadini, associazioni, imprese private), che l’accesso universale all’acqua potabile non è solo una priorità urgente, ma anche una grave responsabilità. Responsabilità che deve essere condivisa da tutti, affinché ogni persona nel mondo possa godere di una vita dignitosa».
«La Città di Assisi, partecipando a questa candidatura, – ha ancora affermato il Sindaco – chiede sin da ora e chiederà, in ogni sede istituzionale, che vi sia un impegno vincolante e pubblico per un’azione concertata e coordinata di tutte le parti interessate volta a garantire concretamente che tutte le persone del mondo abbiano accesso ad acqua pulita e adeguata. Per arrivare a questo, dobbiamo avere “voce in capitolo”. Abbiamo dunque inteso farlo non chiudendo le porte, non sottraendoci a una occasione di dialogo che dovrebbe vedere in Assisi, in vista del World Water Forum 2024, a partire sin dal 2022, la convocazione di una piattaforma “di confronto e la collaborazione internazionale su uno dei temi più delicati e urgenti relativi al bene comune della nostra Terra”».
La Città di Assisi vuole offrire il proprio contributo ideale e valoriale, ma anche, necessariamente, organizzativo, affinché in queste molteplici occasioni in preparazione del Forum – qualora si realizzi in Italia ma anche se questo non avverrà – «si attui un confronto libero e aperto a tutte le istanze della società, ivi comprese quelle che si riconoscono nei Forum e Movimenti per l’Acqua pubblica e negli altri movimenti che nel mondo si battono per le stesse ragioni, e che abbia come obiettivo imprescindibile che l’acqua, in ogni parte del pianeta, sia a disposizione di tutti e non possa essere ritenuta bene privato o privatizzabile, come autorevolmente espresso dal Papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’: “l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani” (n. 30)».
«Vogliamo lanciare da Assisi una sfida mondiale – ha aggiunto il Sindaco – e vogliamo creare in vista del 2024, il “giusto luogo” della discussione e della successiva azione normativa per l’acqua come diritto universale e inalienabile. Questo “giusto luogo” può essere una Convenzione-quadro internazionale sull’acqua, un accordo ambientale internazionale legalmente vincolante da produrre a cura delle Nazioni Unite da aprire alla ratifica delle Nazioni e degli Stati, avente come obiettivo quello rendere vincolante quanto già asserito nella Risoluzione della Assemblea delle Nazioni Unite 64/292 del 28 luglio 2010 “il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico sanitari è un diritto dell’uomo essenziale alla qualità della vita ed all’esercizio di tutti i diritti dell’uomo”».
«Consapevoli della delicatezza e dell’importanza del ruolo della nostra Città – ha concluso il sindaco – e a valle delle numerose interlocuzioni fatte, sempre insieme ai francescani del Sacro Convento, lanciamo questa ambiziosa sfida, condividendo metodi e obiettivi di una “buona battaglia” dalla quale la Città di Assisi non intende sottrarsi: affinché sorella acqua, che è di tutti, sia davvero per tutti, come diritto umano inviolabile».
Foto in evidenza, Renato Elisei. Articolo aggiornato alle 14.30
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