Non si ferma il dibattito sull’ex hotel di Bastiola, nel comune di Bastia Umbra, che potrebbe diventare un centro di accoglienza per rifugiati. Secondo il Tg3 Rai Umbria (da uno screenshot del servizio è anche tratta la foto in evidenza, ndr), l’attivazione è prevista entro il mese di marzo, possibili ritardi burocratici sono legati all’attivazione delle utenze.
Come già anticipato dal sindaco Paola Lungarotti, ospiterà donne sole e giovani madri con bambini piccoli. Trenta, prevalentemente africane e medio-orientali, in una prima fase, 49 al massimo della capienza, sistemate nelle 25 camere della struttura di proprietà dell’associazione “Arcisolidarietà”, proprio uno dei soggetti tecnici ai quali, sulla base di un bando, il ministero dell’Interno attraverso la prefettura si affida per la gestione dell’accoglienza di emergenza sul territorio rispetto ai flussi migratori.
Tra i grandi comuni della regione Bastia era uno dei pochi a essere ancora privo di un centro di accoglienza per rifugiati straordinario. Considerato che si vota a giugno, non mancano le prese di posizione, e dopo il flash-mob della Lega e la precisazione del sindaco arriva la Coalizione progressista e di Alternativa Popolare, oltre al vicesindaco Francesco Fratellini.
Nel primo caso, fermo restando “che l’accoglienza per noi è un valore, ci siamo prontamente attivati per affrontare questa situazione, organizzando incontri pubblici per informare e coinvolgere i cittadini. Ma ci sono anche questioni di merito: considerando la vicinanza ad altre strutture sociali di accoglienza, l’ex hotel La Villa è davvero un buon posto? La scelta è frutto di un adeguato ragionamento sul territorio? È essenziale valutare attentamente l’impatto sulla comunità locale, perché incide di riflesso sulle persone accolte”. E se Alternativa Popolare “vigilerà attentamente su questa situazione, affinché venga tutto effettuato nella massima trasparenza e correttezza amministrativa”, a chiedere chiarezza è anche l’ex vicesindaco Francesco Fratellini che sottolinea “la necessità di un attento controllo delle certificazioni degli impianti, compresa quella per la prevenzione incendi e i pareri sanitari, che i proprietari consegnino quanta più documentazione possibile e infine un controllo del Comune per verificare che dichiarazioni e ‘stato dell’arte’ coincidano”.
E alla fine torna a farsi sentire anche il sindaco Lungarotti, che premettendo come la Prefettura decida in questi casi da sola, “Questo Comune ha più volte promosso per l’accoglienza degli ucraini e stessa cosa farebbe per tutti gli altri profughi a condizione di valutare in maniera equilibrata e responsabile luogo e forme di inserimento. Ma l’ex hotel ‘La Villa’ non lo riteniamo appropriato. La preoccupazione è anche cosa diventerà nel tempo, non vorremmo pensare che il nuovo gestore lo trasformi in un luogo permanente di “temporanee accoglienze”. E per questo Lungarotti chiede un incontro con il Prefetto ma “anche ed essenzialmente” con l’Arcisolidarietà Ora d’Aria ODV ETS Onlus, gestore della struttura.
© Riproduzione riservata