Coronavirus a Bastia Umbra, si sale a venti casi con un ricovero in ospedale. Lo annuncia il sindaco, Paola Lungarotti. “Non ci stanchiamo di ripetere che non possiamo abbassare la guardia. Ad oggi i casi conclamati sono 20. Possono sembrare molti e senz’altro lo sono, però un dato confortante è che solamente per due dei 20 casi si sia reso necessario il ricovero ospedaliero (uno dei due trattasi del primo paziente accertato a suo tempo a Bastia, per l’esattezza)”, scrive la prima cittadina.
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“Dunque finora, si tratta nella quasi totale maggioranza dei casi di coronavirus a Bastia Umbra, si tratta di sintomi non così gravi da necessitare di ospedale e /o di reparto di terapia intensiva. I nuovi contagiati rientrano per lo più nell’ambito familiare o per aver avuto un contatto stretto con un soggetto positivo. Confrontando i dati con altre realtà umbre, vediamo che purtroppo in alcuni Comuni meno popolosi di Bastia, il numero dei soggetti positivi è pari al nostro o addirittura superiore in proporzione, il che consente di ipotizzare che le misure restrittive stiano dando frutti abbastanza buoni”, dice ancora Lungarotti.
“Non abbassiamo la guardia, al contrario, rimaniamo in casa sempre di più. Usciamo solamente se davvero necessario e da soli, utilizzando le dovute precauzioni igieniche per proteggerci dal virus. Rinnovo la vicinanza dell’Amministrazione Comunale a tutti i cittadini colpiti dalla malattia e ai loro cari, amici e conoscenti, costretti in quarantena obbligatoria e in solitudine presso le proprie abitazioni, mando a tutti loro l’augurio di stare presto bene”.
“A tutta la cittadinanza inoltro la comunicazione che da ieri il servizio’“Tu resta a casa, veniamo noi da te’ attivato in sinergia tra Settore Sociale del Comune di Bastia Umbra e sezioni locali di Protezione Civile, Agesci, Croce Rossa, si è implementato con la possibilità di pagare anche i bollettini postali, tramite i volontari che qui ringrazio con forza e ai quali va tutto il nostro supporto morale per quello che stanno facendo con spirito di abnegazione e di comunità. Da non dimenticare – conclude la prima cittadina – la consegna a domicilio di farmaci e alimenti già attivata verso chi si trova in quarantena obbligatoria ma non solo: il servizio è utilizzabile anche da quelle persone anziane o malate che assolutamente non devono in questo periodo muoversi dalla propria abitazione perché soggetti più di altri ai rischi connessi al contagio”.
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