Finiranno a processo i ladri responsabili del furto ad Agriumbria 2016 che dalla Sardegna erano arrivati con il furgone affittato per derubare alcuni espositori della manifestazione. Le accuse per i 4 sono di ricettazione, detenzione abusiva di armi da fuoco con matricola abrasa e concorso in furto aggravato.
“Fa solo piacere vedere che quando le istituzioni collaborano si raggiungono risultati sul fronte della sicurezza e della giustizia”, le parole di Stefano Ansideri, presidente di Umbriafiere Spa, società organizzatrice di Agriumbria. “L’intera indagine – ricorda Ansideri – era scaturita dalle foto scattate alle targhe dei veicoli all’interno del quartiere dal nostro servizio interno di sicurezza. È questa la dimostrazione che la macchina organizzativa di AGRIUMBRIA è ben strutturata e capace di monitorare a dovere la complessa movimentazione di mezzi, cose e persone all’interno della manifestazione. Ricordiamo che in quei tre giorni si muovono insieme 450 aziende espositrici e circa 200 aziende allestitrici; stiamo lavorando bene ed anche questa vicenda ne è la riprova”.
Grazie a un’attività investigativa rapida ed efficace, nell’aprile del 2016 i carabinieri avevano recuperato la refurtiva del furto ad Agriumbria 2016 messo a segno utilizzando un furgone preso a noleggio. I quattro avevano svuotato uno stand portando via motoseghe, decespugliatori e altro materiale per il giardinaggio, del valore di circa 30mila euro. Erano intervenuti i militari della stazione di Bastia Umbra, guidati dal comandante la locale stazione maresciallo Cristiano Boggeri. I carabinieri, servendosi anche del sistema satellitare del veicolo hanno rintracciato il furgone a Civitavecchia all’interno di un capannone con tutto il materiale rubato. Con il contributo dei militari della città laziale la refurtiva è stata interamente recuperata. Per ricettazione è stato denunciato il gestore del capannone, mentre le indagini erano proseguite per smascherare l’intera banda. Il processo riprenderà nel marzo del 2023.
© Riproduzione riservata