I Carabinieri della Compagnia di Assisi hanno dato esecuzione ad una misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Perugia nei confronti di un 47enne originario dell’est Europa, indagato per il reato di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di una minore infraquattordicenne. L’uomo per anni si sarebbe reso responsabile di minacce al fine di molestare la giovane vittima.
Le indagini sono nate da una denuncia presentata alla fine dello scorso anno alla stazione dei carabinieri di Bastia Umbra, dipendente dalla compagnia di Assisi e guidata dal capitano Vittorio Jervolino, da parte della mamma della bambina. La donna ha spiegato ai militari che la figlia le aveva confidato di aver subito ripetute molestie sessuali da parte dell’uomo – legato alla famiglia da vincoli parentali nonché vicino di casa – iniziati addirittura 4 o 5 anni prima. Alla luce dei fatti denunciati venivano escusse a sommarie informazioni numerose persone appartenenti al nucleo familiare della minore le cui dichiarazioni consentivano alla Procura di emettere un decreto di perquisizione personale, locale ed informatica nei confronti dell’indagato.
Negli apparati telefonici dell’indagato venivano ricostruite le chat delle conversazioni tra lui e la bambina, anche se da questi cancellate; nei numerosi contatti emergeva come l’indagato – al fine di conseguire il proprio obiettivo – costringeva la minore a subire le sue molestie con minacce, in caso di rifiuto, gravi conseguenze per la salute e l’incolumità propria e dei familiari. Ulteriori elementi investigativi utili a definire il grave e solido quadro indiziario emergevano anche dall’analisi del telefono della ragazzina che a più riprese chiedeva all’uomo di essere lasciata in pace.
I plurimi elementi del compendio indiziario a carico dell’indagato – dichiarazioni testimoniali coerenti, attendibili e credibili della ragazzina e dei familiari, l’analisi del contenuto dei telefoni cellulari e del tablet che l’indagato aveva cancellato al fine di renderli irrecuperabili, l’aver posto la minore nella condizione di dover soggiacere ai suoi comportamenti – hanno consentito alla Procura di Perugia di chiedere la misura cautelare. Il giudice ha ritenuto congrua la misura, ma nel frattempo l’uomo era fuggito da casa e si era recato nel suo paese di origine, per poi rientrare a Roma pochi giorni dopo; qui è stato rintracciato dai carabinieri ed è ora chiuso nel carcere di Regina Coeli, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
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