Si terrà a inizio settimana, probabilmente martedì, l’autopsia sul corpo di Filippo Limini, il 24enne ucciso nella rissa mortale a Bastia Umbra. Tre giovani sono accusati di rissa aggravata e omicidio preterintenzionale. La ricostruzione dell’accaduto è affidata alle testimonianze dei presenti e anche ad alcuni filmati, delle telecamere di sorveglianza ma anche dei telefonini. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Assisi, agli ordini del tenente colonnello Marco Vetrulli, continuano dunque per appurare la verità. Sequestrati anche gli abiti di tutte le persone coinvolte.
Secondo la difesa sentita da Ansa.it, aveva solo la possibilità di procedere in retromarcia, avendo davanti un muro, l’auto che ha travolto Filippo dopo uno scontro tra due gruppi, nella notte tra venerdì e sabato. I tre – difesi dagli avvocati Federico Calzolari e Salvatore Adorisio: il 19enne alla guida dell’auto; Delfo Berretti e Aldo Poggioni: il diciottenne; Daniela Paccoi e Guido Rondoni: il 23enne – hanno sostenuto di non essersi accorti di avere investito la vittima.
Sempre secondo Ansa, Limini era a terra svenuto dopo essere stato colpito con un pugno da uno dei tre a bordo della vettura, tutti italiani residenti tra Assisi e Bastia Umbra. Secondo la loro versione, raccolta dai carabinieri della compagnia di Assisi guidata dal tenente colonnello Marco Vetrulli, l’auto è stata accerchiata e colpita a bastonate dal gruppo degli spoletini. Forse ‘aizzato’- questa la difesa -da un colpo di clacson per farlo spostare dalla strada.
“Fondamentale sarà l’autopsia sul corpo della vittima, per fare luce sull’effettiva causa della morte e permettere l’accertamento delle responsabilità”, ha commentato l’avvocato Alberto Maria Onori, che rappresenta la famiglia della vittima, all’Ansa. Per il legale sarà cruciale determinare se Filippo sia morto a causa dell’investimento o se lo fosse già prima, quando giaceva a terra, dopo essere stato colpito.
Il sindaco di Spoleto Umberto De Augustinis ha espresso alla famiglia il cordoglio dell’intera città: “Un’assurda tragedia per la comunità, un episodio di insensata efferatezza che manifesta le possibili conseguenze di un clima di violenza diffuso e cieco, contro il quale tutta l’Umbria, come ha fatto oggi l’arcivescovo di Spoleto col suo magistero, deve insorgere”. “Oggi piangono in tanti – ha detto il sindaco – compresa questa Amministrazione che si stringe intorno al dolore della famiglia e delle Comunità di Pompagnano e di Spoleto”. Mentre di “imbarbarimento sociale” ha parlato il vescovo di Spoleto, Renato Boccardo durante l’omelia di Ferragosto.
Sui tragici fatti, anche la nota di mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino: “La rissa mortale a Bastia Umbra, nella quale un ragazzo di Spoleto ha perso la vita, mi colpisce profondamente. Come siano andate le cose, lo stabilirà la magistratura. Intanto un ragazzo è morto, e immagino che cosa questo possa significare per la sua famiglia. Vorrei innanzitutto far arrivare ad essa sentimenti di vicinanza e di preghiera. Resta il fatto che, ancora una volta, nel clima di un divertimento spericolato, in cui è così facile portare le emozioni all’inverosimile, forse sotto l’effetto di alcool o altre sostanze, può succedere di tutto. Ma che il clima giovanile, e non solo, giunga a questi livelli di imbarbarimento, ci interroga tutti”.
“Come Chiesa – scrive tra l’altro Sorrentino – ci sentiamo interpellati, dato che l’attenzione al mondo giovanile è sicuramente una delle nostre priorità. (…) Ci stiamo ormai arrendendo a fatti del genere, come se fossero ineluttabili. Mi auguro che anche questo ennesimo episodio di violenza, accaduto così vicino alla Città della Pace, mentre Assisi si prepara a vivere la beatificazione di un ragazzo come Carlo Acutis, modello di santità giovanile, ci faccia riflettere tutti e ci spinga a decisioni salutari.“.
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