(AssisiNews continua con la sua sezione buone notizie. Uno spazio dedicato a quelle notizie che magari sono meno d’impatto rispetto ad altre più eclatanti, ma che sono comunque significative, per Assisi o l’Umbria, perché buone e positive. Un piccolo spazio dedicato a quanto di buono – e di bello – ci circonda. Se avete una buona/bella storia da segnalarci, potete scriverci a info@assisinews.it. Oggi dedichiamo uno spazio all’impegno dei privati cittadini o delle associazioni per salvare i beni culturali minori).
I privati si muovono per salvare i beni culturali minori. Dopo mesi di battaglie e un progetto presentato in Comune che poi è rimasto lettera morta, finalmente l’edicola nella zona di via Tiberio d’Assisi/Santa Rosa, una sorta di tabernacolo, potrà essere restaurata. Succede grazie a due famiglie, quella di Paola Russo e quella di Lia Cedraro, che grazie anche all’interessamento di don Cesare Provenzi e della Soprintendenza, potranno far ritornare all’antico splendore questo angolo di Assisi. Il costo dei lavori, che dovrebbero finire a breve, è di circa 4.000 euro.
Ancora prima, erano stati i cavalieri della Compagnia del Colle Paradiso a mobilitarsi per l’immagine della statua della Madonna di Fatima nella zona di Porta Perlici, rimossa a luglio perché, dopo sessanta anni, aveva bisogno di restauro “urgente e non procrastinabile”. L’intervento di restauro e conservazione, realizzati grazie alla collaborazione di Sergio Fusetti e Marco Perla, ha visto poi la statua ricollocata nel sito originario in occasione della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, cui è dedicata la chiesetta che si trova all’interno della Rocca Minore, la cui custodia è affidata alla proprio ai Cavalieri del Colle Paradiso.
E sempre a proposito di beni culturali minori, mesi fa i residenti nella zona dove sorge la chiesa di San Gregorio si erano mobilitati per raccogliere settemila euro per il restauro dell’edicola della chiesa, un affresco di Puccio Capanna, “Madonna col bambino tra le Sante Caterina e Chiara e nell’intradosso i Santi Francesco e Gregorio. Risalente alla metà del XIV secolo, fu ridipinto nel 1633 da Giacomo Giorgetti, ma da allora nessuno se ne è più occupato e lo status dell’edicola è al momento preoccupante. Oltre a contattare la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che ha coperto parte dei costi, il comitato composto da cittadini che vivono nella zona via Bernardo da Quintavalle, San Gregorio e zone limitrofe ha creato, con il supporto della Parrocchia di Santa Maria Maggiore, un conto corrente dove devolvere i fondi per contribuire al restauro e, prima della pandemia, realizzato anche una iniziativa per raccogliere ulteriori fondi. Ora l’affresco è oggetto dei lavori di restauro.
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