Oltre cento studenti universitari, italiani e stranieri, scaveranno per due mesi a Collemancio di Cannara con lo scopo di comprendere meglio l’assetto dell’antico municipium di Urvinum Hortense a Cannara e aprire un primo percorso turistico. È quanto annunciato nella Sala delle Adunanze di Palazzo Manzoni in Piazza Morlacchi, relativamente al nuovo progetto che nasce dalla collaborazione tra il Comune di Cannara e l’Università degli Studi di Perugia e dedicato all’area archeologica di Urvinum Hortense a Cannara. Ad illustrarne i dettagli: il Magnifico Rettore – Prof. Franco Moriconi, il Direttore del Dipartimento di Lettere-Lingue, Letterature e Civiltà Antiche e Moderne – Prof. Mario Tosti, il Sindaco di Cannara – Avv. Fabrizio Gareggia e il titolare della Cattedra di Archeologia classica, Prof. Gian Luca Grassigli.
Urvinum Hortense a Cannara, antica città romana, al momento rinvenuta solo per una minima parte, custodisce un patrimonio ancora sconosciuto, tutto da svelare, e di potenziale enorme valore storico, scientifico e culturale.
Il Comune di Cannara, che tra i suoi obiettivi annovera la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale del proprio territorio, ha ritenuto opportuno dedicare ad Urvinum Hortense a Cannara un intervento di portata ampia, capace di coniugare gli imprescindibili profili dell’indagine scientifica con l’esigenza di promuovere l’area archeologica anche in termini di sviluppo di un turismo culturale qualificato. I lavori degli studenti, divisi in turni da 25 persone, inizieranno il 5 giugno e finiranno il 28 luglio. I ragazzi dormiranno nell’ostello di Cannara e mangeranno lì, diventando così un pezzo della comunità cannarese.
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Un intervento che il sindaco di Cannara Fabrizio Gareggia ha fortemente desiderato, fondato su una felice sinergia con l’Università degli Studi di Perugia e mirato a rilanciare un’importante risorsa del territorio. Prevista una campagna di scavo di otto settimane nei mesi di giugno e luglio, diretta dal Prof. Grassigli – Direttore Scientifico – e coordinata dal Laboratorio di Archeologia ‘Follow the Wall’ cui parteciperanno circa cento studenti oltre a dottorandi e specializzandi in Archeologia provenienti anche da altri atenei italiani e stranieri (Per l’Italia: Pisa, Bologna, Bari, Milano, Napoli, Torino, Roma, Siena. Per l’estero: Inghilterra, Polonia, Grecia, Turchia, Spagna, Germania, Stati Uniti, Australia, Iran).
Ad aprire la presentazione, il Magnifico Rettore che ha sottolineato l’importanza scientifica del progetto e la sua valenza culturale anche in virtù della provenienza internazionale dei partecipanti allo scavo. Il direttore del Dipartimento, Prof. Mario Tosti ha plaudito all’uscita della ricerca scientifica dalle aule e dagli archivi per una proficua trasferta sul campo, possibile tramite la collaborazione con le istituzioni locali. Il Sindaco cannarese ha affermato la necessità e l’urgenza che il territorio cannarese riscopra e valorizzi la sua importante identità storica e culturale dimenticata: la sua storia francescana (Piandarca di Cannara è il luogo che fu teatro della Predica di San Francesco agli uccelli e il luogo in cui il Santo istituì il Terzo Ordine Francescano che conta milioni di membri nel mondo), ma prima ancora la sua storia antica, con il Municipio Romano di Urvinum Hortense a Cannara che potrà essere un ottimo volano per lo sviluppo anche turistico di una terra ricca di tesori tutti da scoprire. Il prof. Gian Luca Grassigli ha ricordato che il progetto si muove in armonia con le più recenti direttive ministeriali relative ai Beni Culturali nella loro doppia veste di opportunità scientifica e di occasione di sviluppo economico, nella consapevolezza che il bene archeologico è in primo luogo patrimonio della collettività che lo vive ed elemento fondante l’identità locale. Nell’ottica della più ampia fruizione del sito Urvinum Hortense a Cannara, è prevista la possibilità di visite guidate sia durante la fase di scavo sia, successivamente, con la realizzazione di appositi percorsi.
Foto del sito: umbrianelcuore.com
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