Condannato, con pena patteggiata, a tre anni di reclusione per aver perseguitato i genitori e la fidanzata. La sentenza, nei confronti di un 27enne residente nell’assisano è stata emessa ieri mattina dal gup di Perugia dopo che era stata concordata tra l’avvocato del giovane, Delfo Berretti, e il pm titolare del fascicolo, Mara Pucci.
Correlato: Maltrattamenti in famiglia, 56enne condannato a 10 mesi
Stando alle carte dell’accusa, riportate dalla Nazione Umbria in edicola stamattina, alla base dei maltrattamenti continui ai danni dei genitori – che una notte per sfuggire alle ire del figlio andarono addirittura a dormire alla Caritas – ci sarebbero state le sue continue richieste di denaro e di beni quali motociclette, computer, automobile. Non solo, il 27enne li “umiliava e denigrava abitualmente”, una volta, “sotto la minaccia di un coltello”, costrinse il padre ad accompagnarlo dove voleva lui. La fidanzata invece veniva “insultata e ingiuriata per futili motivi, magari solo per il modo in cui era vestita”. L’episodio più grave nei confronti della giovane avvenne un paio di anni fa: la fece andare da lui perché, le disse che altrimenti avrebbe “fatto un casino» e una volta a casa, la chiuse in camera sua e iniziò a picchiarla mentre le diceva tanto stasera non esci viva di qui, ho deciso che devi morire”. La prese a pugni in testa, così come fece anche l’estate scorsa quando la vide in una piscina con altre persone.
© Riproduzione riservata