La Casa Generalizia dell’Ordine dei Frati Minori, con riferimento al procedimento penale pendente presso la Procura di Milano ove l’ente è persona offesa dal reato per la nota vicenda dei gravi ammanchi di denaro verificatisi nel recente passato, rende noto di aver presentato atto di opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dai Pubblici Ministeri.
I fatti sono relativi al 2015, quando un broker, nel frattempo suicida, era stato accusato di «impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita», ovvero frutto di «un ammanco in enti religiosi di almeno 49 milioni e mezzo di euro nel periodo 2007-2014». Lasciti, testamenti e donazioni alimentanti le casse della Provincia lombarda dei Frati Minori francescani (per 23,5 milioni), della Conferenza dei ministri provinciali (3 milioni), e della Casa generalizia dell’Ordine disciplinato dalla regola del 1223 di papa Onorio III, presente in 110 Paesi, e organizzato in 99 Province, 8 Custodie autonome, 14 Custodie indipendenti e 20 Fondazioni, con al proprio vertice il soggetto giuridico autonomo Casa generalizia (detta anche Curia generale).
“L’iniziativa – secondo i legali dei Frati Minori – risponde alla convinzione che il materiale probatorio raccolto durante le indagini consenta un approfondimento nell’auspicabile direzione di instaurare il processo su quanto emerso all’esito del lavoro sinora svolto dall’Autorità Giudiziaria.
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