C’è anche un assisano di origine tra le vittime, seppur indirette, del coronavirus. Si chiamava Andrea Farioli, medico epidemiologo bolognese di 38 anni, trovato senza vita nella sua casa giovedì scorso. Secondo Il Resto del Carlino e Fanpage, l’uomo, nato ad Assisi nel 1981, si era trasferito a Reggio Emilia da ragazzo e dopo il liceo aveva deciso di frequentare l’università a Bologna laureandosi in medicina e ottenendo un dottorato di ricerca, per poi inanellare una ricca serie di pubblicazione e avere costanti impegni all’Università di Harvard.
Andrea Farioli aveva passato gli ultimi mesi a studiare incessantemente il coronavirus, accumulando una stanchezza che molto probabilmente ha contribuito a rendere il suo fisico più vulnerabile e a causarne la morte. Il giovane è stato trovato senza vita nella sua casa giovedì scorso. Poche ore prima aveva parlato con il padre “L’ho sentito e mi ha detto che era più o meno tutto normale – dice l’uomo a Il Resto del Carlino -. Era molto stressato, mi ha spiegato, perché in questo periodo lavorava in reparto dodici ore al giorno. Era impegnato sia come epidemiologo, sia come medico del lavoro. Era molto stanco, ha detto che non mi avrebbe richiamato e che ci saremmo sentiti il giorno dopo, perché sarebbe andato a dormire subito dopo aver mangiato qualcosa”.
Farioli era titolare dell’insegnamento di Medicina del Lavoro per il corso di Laurea in Tecniche Ortopediche. Anche l’Ordine dei Medici di Bologna ha riconosciuto la sua abnegazione per il lavoro. Andrea Farioli – si legge in una nota – “aveva associato lo studio dell’epidemiologia della pandemia Covid-19 ad un’attiva e instancabile presenza nell’ambito delle nostre attività di controllo e valutazione degli operatori del Policlinico”.
© Riproduzione riservata