Lo storico dell’arte Antonio Paolucci, ex ministro dei Beni culturali e dal 2007 alla guida dei Musei Vaticani, ricorda la ricostruzione degli affreschi della Basilica di San Francesco d’Assisi e chiede, alla luce del recente terremoto che ha colpito Umbria e Marche, procedure d’urgenza per salvare l’arte, quella della Basilica di San Benedetto a Norcia, e non solo.
“Avemmo coraggio – ricorda Antonio Paolucci al quotidiano La Repubblica a proposito del post sisma del ’97 – se non ne avessimo avuto non so che cosa ne sarebbe stato della Basilica superiore di Assisi. Il giorno dopo il crollo, il 27 settembre del 1997, ero già lì e in poche ore affidai ad alcune ditte il compito di puntellare i muri rimasti in piedi. Niente gare. Rischiai. Sapevo che mi sarebbe potuto arrivare un avviso di garanzia, ma mi fidai dei miei colleghi funzionari della soprintendenza e delle conoscenze che avevano maturato con le imprese del posto. L’alternativa era una sola: il collasso di tutto l’edificio”
“Avevo appena visto in televisione venir giù la nuvola di polvere con le volte e gli affreschi della Basilica superiore quando squillò il telefono – aggiunge Paolucci – era il ministro Walter Veltroni. Voleva sapere se ero disponibile a fare il commissario straordinario per mettere in sicurezza e restaurare quei beni. Era urgente intervenire e l’urgenza fu compresa dal ministro, che però affidò compiti straordinari ai dirigenti del suo ministero”.
Quanto al sisma dei giorni scorsi e alla relativa ricostruzione, Antonio Paolucci consiglia “di avere coraggio, di aggirare gli ostacoli burocratici. Certo, la condizione delle soprintendenze si è aggravata in questi vent’anni, né la riforma Franceschini mi sembra stia producendo effetti benefici”. Le soprintendenze “sono messe assai male. E tanto peggio sono messe le soprintendenze nelle zone interne o periferiche. Li conosco bene i funzionari storici dell’arte, gli architetti, buttano il sangue. Ma lavorano in condizioni disperate, sono pochi e non hanno mezzi”.
Foto: la Polizia di Stato, il 1° novembre, nelle zone terremotate / Questura di Perugia
© Riproduzione riservata