Armi ed effigi fasciste e naziste, 36enne assisano denunciato dagli agenti del commissariato di Assisi, coadiuvati dalla Digos e guidati dal vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca.
La lunga ed articolata attività informativa è scattata a seguito di una denuncia per lesioni personali e danneggiamento presentata da un assisano, colpito al collo da un “pallino” di plastica mentre era intento a lavorare nel suo orto. Qualche giorno dopo il fatto, l’uomo scopriva un danneggiamento del suo furgone il cui vetro parabrezza presentava delle visibili scalfitture. Grazie al sopralluogo della Polizia Scientifica si riusciva a recuperare, incastrato fra i vetri dei finestrini, un frammento di plastica dello stesso tipo di quello estratto dal collo dell’uomo.
Data la pericolosità della situazione e il rischio concreto che tali condotte potessero ripetersi, gli agenti dell’Ufficio Anticrimine, coordinati dagli uomini della Digos, intraprendevano una capillare analisi informativa sul territorio a seguito della quale si riusciva a concentrare l’attenzione investigativa su di un cittadino italiano, 36enne, di Assisi, incensurato ma vicino agli ambienti di estrema destra. Raccolti elementi a suo carico, si decideva così di effettuare un controllo all’interno dell’abitazione dell’uomo ubicata nella periferia di Assisi.
Gli agenti potevano verificare l’esistenza nell’appartamento di una camera completamente tappezzata ed arredata con effigi, calendari, soprammobili, pagine di giornale e bandiere riproducenti simboli e personaggi del ventennio fascista e del periodo nazista. Armi ed effigi fasciste e naziste, però, visto che nel corso controllo i poliziotti scoprivano un vero e proprio arsenale. Venivano infatti rinvenute numerose armi bianche ed armi ad aria compressa, tra le quali due carabine, unitamente a del munizionamento compatibile con quello utilizzato per attingere l’uomo. Tra le suddette armi è stata reperita anche una da guerra: un moschetto risalente al 1890 che dalle prime verifiche appariva funzionante. Tutto il materiale rinvenuto veniva sequestrato e l’uomo deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni personali, danneggiamento aggravato e detenzione illegale di armi e munizionamento.
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