La ventenne assisana in cerca di un donatore di midollo osseo ha ricevuto il trapianto, mentre per giurista 27enne affetta da aplasia midollare invece, si stanno ancora valutando possibili donatori. Entrambe le storie erano state raccontate dal Corriere dell’Umbria a fine agosto: nel caso della ventisettenne, la giovane aveva deciso di lanciare un appello perché il midollo delle sue ossa non produce più globuli né piastrine e la donna non trovava un donatore compatibile, mentre il caso della ventenne, sempre assisana, era stato portato alla ribalta dall’amministrazione comunale, pur senza entrare nei dettagli: “Nel nostro territorio c’è anche un’altra ragazza che necessita di un trapianto di midollo, ha soli 20 anni”, aveva spiegato l’assessore Travicelli dopo aver letto la storia della ventisettenne.
Oggi la buona notizia: la paziente più giovane ha ricevuto un trapianto di midollo, per la giurista si stanno valutando possibili donatori. Nessuna delle due – scrive il Corriere dell’Umbria – ha trovato un donatore compatibile, anche se la scienza, almeno nel caso della ventenne, ha ‘aggirato’ il problema: “Non trovare un donatore compatibile non equivale ad una sentenza di morte – dichiara il professor Andrea Velardi, direttore del ‘programma trapianto’ del reparto di ematologia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, nell’articolo firmato da Cristiana Costantini – oggi la ricerca ci permette di attuare trapianti di routine da donatori familiari non compatibili, ottenendo risultati per lo più analoghi a quelli conseguiti grazie ai trapianti da donatori esterni compatibili”.
“La storia delle due giovani di Assisi ha creato molto movimento – aggiunge il dottor Mauro Marchesi, primario del centro trasfusionale del Santa Maria della Misericordia – in tanti chiamano e si presentano in ospedale per avere delucidazioni sull’iter da seguire per diventare donatori è certo che non si tratta di una donazione di sangue perciò, essendo un’ attività più complessa, c’è un percorso più lungo da seguire”. La storia completa nell’edizione digitale del Corriere dell’Umbria.
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