Assisi piange Gino Bulla. Grave lutto nella città di San Francesco. Nella prima mattinata di oggi venerdì 19 luglio si è spento Gino Bulla. Giornalista, scrittore, fotografo, grande cultore, molto amato in città, da tantissimi anni ad Assisi nella Pro Civitate Christiana. Aveva diretto la sua amata rivista Rocca, sardo di origine, arrivò da giovane dalla sua amata Cagliari. I funerali di Gino Bulla si terranno domani, sabato 20 luglio, alle ore 10 presso al Pro Civitate Christiana.
Gino Bulla, all’anagrafe Gesuino Domenico, era nato ad Orani, paese natio della madre vicino a Nuoro, nel 1933. Sardo di origine ma assisano di adozione è stato un’istituzione della città di San Francesco. Lasciò la Sardegna nel 1963 quando conobbe la Pro Civitate Christiana in una missione fatta proprio a Cagliari nel 1960. Folgorato da questo impegno, chiese subito di essere ammesso alla comunità della Pro Civitate Christiana e, il 2 agosto del 1963, si trasferì ad Assisi dimettendosi dalla banca dove lavorava mentre completava gli studi in Giurisprudenza.
Coltivò la passione dello sport tanto da voler insegnare educazione fisica e, in particolare, di hockey su prato di cui fu campione italiano universitario. Arrivato nella città Serafica, frequentò quattro anni di studi teologici, come richiesto dalla Pro Civitate Christiana, per poi nel 1967 pronunciare la promessa per entrare nella comunità. Svolse numerose missioni in tutta Italia predicando Gesù Cristo.
Gino Bulla, giornalista pubblicista, dopo aver svolto la mansione di ufficio stampa, venne mandato a lavorare per Rocca, la rivista della Pro Civitate Christiana che tanto amava, per poi fare l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti. Insieme all’impegno con Rocca, Bulla diresse anche la rivista Subasio dell’Accademia Properziana del Subasio. Oltre alla professione di giornalista, Gino Bulla è stato anche un grande fotografo e reporter. Una passione che coltivò fin da bambino insieme al padre. Indimenticabili i suoi corsi di fotografia rivolti ai tanti appassionati, giovani e meno giovani svolti ad Assisi fin dai primi anni ’60. Gino Bulla che ha sempre mantenuto un rapporto continuo con la Sardegna, dove tornava varie volte all’anno per visitare la sua famiglia.
Sempre attento alla vita culturale cittadina di Assisi, sono numerosi i suoi scritti e le sue immagini. Era ricoverato in ospedale da diversi giorni a seguito di un trauma subito. Una notizia che sconvolge i tanti che in città lo conoscevano ed amavano, una notizia che ci lascia senza parole nella nostra redazione del gruppo Assisi News, di cui era lettore, amico e consigliere da sempre. Ciao Gino, non ti dimenticheremo!
Non tardano ad arrivare le note di cordoglio della comunità assisana a partire dall’amministrazione comunale.
“L’amministrazione comunale esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Gino Bulla, 90 anni, grande protagonista della vita culturale e accademica della città. Giornalista pubblicista, scrittore, fotografo, direttore delle riviste “Rocca” della Pro Civitate Christiana e “Subasio” dell’Accademia Properziana, innamorato di Assisi che aveva scelto come luogo di adozione quando venne via nel 1963 dalla Sardegna. Laureato in giurisprudenza, bancario e sportivo, decise di trasferirsi ad Assisi giovanissimo per impegnarsi nella Pro Civitate e lì compiere una straordinaria esperienza a contatto con personalità illustri come Pasolini, padre Balducci, don Giovanni Rossi, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri”.
“Sicuri di interpretare i sentimenti dei nostri cittadini, siamo tutti addolorati per la morte di Gino Bulla – afferma il sindaco Stefania Proietti – e da oggi più poveri perché ci mancheranno il suo acume, la sua intelligenza, il suo impegno per la città. Siamo vicini ai familiari in questo tristissimo momento e di sicuro non ci dimenticheremo di Gino e della sua preziosissima e poliedrica attività creativa che ci ha donato”.
Cordoglio anche da Rocca, dal direttore Mariano Borgognoni e da tutta la redazione. “Tutta la comunità rocchigiana piange la morte di Gino Bulla. Lascia un enorme vuoto professionale e umano. E’ stato un uomo del Vangelo in profondità e senza ostentazioni. Un sardo orgoglioso delle sue radici e insieme capace di radicarsi pienamente in quest’altra amata dimora di Assisi. Una persona che amava fotografare e comprendere il mondo grande e difficile ma insieme attenta e operosa in ogni aspetto della vita quotidiana. Ciao Gino amico prezioso e indimenticabile”.
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