Presso la sede comunale di Santa Maria degli Angeli è stata inaugurata una targa in ricordo delle vittime di femminicidio, in particolare delle donne della città, Fatima e Annunziata, uccise nel 1999. L’iniziativa è stata voluta dall’amministrazione comunale e dalla Zona Sociale 3, e promossa dalla lega Spi Cgil di Assisi-Bastia Umbra e dal coordinamento donne, in collaborazione con la Rav (Rete donne antiviolenza), per ricordare tutte le donne vittime di violenza.
Il terribile fatto di cronaca risale al 23 gennaio 1999: le due donne vivevano insieme, la prima aveva chiesto il divorzio dal marito violento e, in cambio di vitto e alloggio, si prendeva cura della seconda. Una situazione non accettata dal marito della trentaduenne, Salah Warrirh, muratore di 36 anni, di nazionalità marocchina come la moglie. Spesso ubriaco e litigioso, ma anche manesco, motivo per cui la donna aveva deciso di andarsene, Salah aveva chiesto un coltello a dei vicini di casa e, entrato in casa dell’anziana 86enne a pochi passi da piazza del Comune, aveva ucciso la moglie e la donna con decine di coltellate. Dopo la mattanza aveva poi riportato il coltello dai vicini di casa. Rintracciato nel giro di poche ore, aveva prima negato i fatti, e poi confessato dicendo che non voleva ucciderle, voleva solo alcuni gioielli e cose alle quali teneva e che il coltello serviva per spaventarle. Per quel terribile e duplice omicidio Warrirh, a circa un anno dai fatti, era stato condannato a 30 anni.
Alla cerimonia di apposizione della targa in memoria di Fatima e Annunziata sono intervenuti il sindaco Stefania Proietti, il vice sindaco Valter Stoppini, il presidente del Consiglio comunale Donatella Casciarri, l’assessore alle pari opportunità Veronica Cavallucci, l’assessore alle politiche sociali Massimo Paggi, Andrea Farinelli, segretario generale Spi Cgil Umbria; Fabrizio Fratini, segretario generale Spi Cgil Perugia; Paola Palazzoli, presidente della Rav e Teresa Spoletini, coordinatrice donne Spi Cgil Assisi-Bastia.
“È importante e doveroso un gesto del genere – ha affermato il sindaco – perché si tratta di un’azione concreta, una targa in una sede comunale molto frequentata che vuole ricordare le due donne di Assisi vittime di violenza. Abbiamo il dovere di non dimenticare e di insegnare ai giovani che non può esistere odio in un rapporto. Un ringraziamento alla zona sociale 3 e alle volontarie del Centro anti violenza che non solo regalano il proprio tempo ma si caricano sulle spalle la sofferenza di donne maltrattate e abusate. Spero che il sacrificio di Giulia, la 106esima donna uccisa da un uomo, scuota coloro che devono legiferare per leggi sempre più dalla parte delle vittime di violenze e dei bambini”.
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