Ha scatenato diverse reazioni l’articolo di AssisiNews sulle auto a San Rufino anche nel giorno del Santo Patrono. Un archeggio permesso, ma orribile a vedersi. E se di giorno la cosa potrebbe essere giustificata (qualcuno lo ha fatto) con le auto che portano a messa persone anziane con difficoltà motorie, non si capisce quale sia il criterio che giustifichi il parcheggio notturno.
Come noto, il sagrato è aperto solo ad alcune auto (presumibilmente di frati e suore) e, con maglie un po’ più larghe, a chi partecipa a messe, funerali e matrimoni. Di norma, si entra solo quando la catena è aperta. O, se chiusa, entra chi ha la chiave. Piazza San Rufino, a volte, è invece un vero e proprio suk. Queste foto sono state scattate da un lettore la sera di ferragosto. Un giorno di ztl rossissima, quando l’accesso è impedito a tutti i residenti fuori le mura. Inclusi quelli che abitano nella zona di espansione.
Eppure, non solo le auto a San Rufino abbondano sul sagrato (che con la ztl non ha nulla a che fare, ma che è oramai un vero e proprio parcheggio privato, con buona pace di chi vorrebbe fare una foto di San Rufino senza auto). Ma anche sulla Piazza, con buona pace di controlli – e delle telecamere – che dovrebbero controllare l’accesso alla città.
Il dibattito sul parcheggio selvaggio è apertissimo. A chi preme per far rispettare i divieti sempre e comunque visto che comunque ci sono, si contrappone chi ricorda le attività presenti in zona o nelle immediate vicinanze. Non va dimenticato che, senza “un po’” di parcheggio selvaggio, il centro storico sarebbe meno frequentato e animato di quanto già non sia. Epperò, in generale, è inutile rendere la vita un inferno di giorno a chi, residente o meno, lavora all’interno delle mura, se poi la notte nessuno controlla e nessuno sanziona.
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