“Insieme verso l’obiettivo comune, la donazione di sangue”: con questo approccio Avis Provinciale Perugia dà appuntamento, sabato 24 marzo alle 14,30, a Santa Maria degli Angeli nel centro “Casa Leonori”, ai circa 120 delegati e 45 Presidenti che, in rappresentanza dei 25.870 iscritti all’associazione, daranno luogo alla 57° Assemblea Provinciale. Il tema dato all’incontro mira a sottolineare le continue difficoltà dovute alla carenza di sangue che affliggono il nostro territorio, ma anche la voglia di riscatto e di maggiore consapevolezza di tutti i donatori che si impegnano per questo fine e la voglia di ripartire con nuovi progetti.
Correlato: Dieci super donatori nel 2017, i nomi degli avisini oro e oro-rubino
Allo scadere del primo anno di insediamento del nuovo direttivo di Avis Provinciale Perugia, il Presidente Ilio Cintia, presenterà il bilancio consuntivo del 2017, il bilancio preventivo 2018 e si propone di affrontare importanti tematiche cruciali nella vita associativa in un momento in cui si affrontano passaggi epocali. Il 2017 è stato certamente caratterizzato da eventi particolari come la presenza della zanzara Chikungunya e di altri virus come il West Nile Virus, ma anche da problematiche quali il calo dell’indice delle donazioni, ovvero i donatori che non donano con la frequenza e la regolarità del passato e da un calo generale del numero di donatori. Fattori che determinano un complessivo saldo negativo delle donazioni; l’Associazione si propone di interrogarsi sulle modalità mediante le quali affrontare la disaffezione del donatore per tornare diffondere la cultura del dono e del volontariato a 360°, considerato che in questo anno si è registrata una vera e propria emergenza sangue; sono circa 1.145 le donazioni in meno rispetto all’anno 2016, molto lontano dai valori dell’autosufficienza. “Partendo dal presupposto che occorre riportare il donatore al centro di tutta l’attività, l’assemblea dell’Avis Provinciale Perugia verterà sul fatto – ribadisce Cintia – che l’Associazione deve tornare ad essere soprattutto solidarietà e condivisione fra le sedi comunali, quindi occorrerà mettere in campo un lavoro costruito insieme per recuperare sul territorio la capacità di attrarre donatori”.
© Riproduzione riservata