Non si ferma la banda dei furti in abitazione: nelle ultime ore sono finiti in manette gli ultimi due appartenenti alla banda. Gli agenti agli ordini del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca hanno arrestato un 36enne già noto alle forze dell’ordine e poi, con la collaborazione dei carabinieri di Assisi guidati dal capitano Vittorio Jervolino, è stato arrestato anche l’ultimo dei ricercati della banda, un 56 enne anch’egli già noto alle forze dell’ordine.
Nello specifico, giovedì notte veniva scovato presso una delle loro basi logistiche dove si era nascosto, un 36enne e infine nella serata di ieri, grazie alla preziosa sinergia con i militari dell’Arma dei Carabinieri di Assisi, veniva tratto in arresto anche l’ultimo dei ricercati della banda, un 56enne. “Si tratta di due soggetti dal profilo criminale di elevato spessore che per l’abitualità maturata nell’attività delittuosa e nell’adozione di un vero e proprio stile di vita criminoso, assurgono a figure di spicco dell’associazione criminale. Entrambi esecutori materiali dei delitti ascritti, partecipavano ai sopralluoghi dei furti e con efferatezza li portavano a compimento. Il classe 85, prendeva parte al consorzio criminoso nonostante fosse in regime di restrizione della propria libertà personale, in quanto detenuto presso il Carcere di Spoleto in regime di semilibertà. Di giorno partecipava al programma criminoso e di notte rientrava in carcere”, si legge nella nota della Questura.
Lunedì mattina nel corso delle perquisizioni presso le abitazioni dei sodali della banda, gli agenti del Commissariato PS Assisi rivenivano oltre ad una perfetta riproduzione di una pistola della tipologia soft air, delle banconote false, numerosi monili in oro, un vasto assortimento di profumi ancora dentro le scatole perfettamente integri e delle borse griffate verosimilmente contraffatte. L’operazione è stata resa nota a inizio settimana: complessivamente sono 16 gli indagati, residenti nella zona tra Assisi e Cannara, 12 dei quali risultatibeneficiari di reddito di cittadinanza. La banda dei furti è ritenuta responsabile, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione tra le zone di Assisi, Arezzo e Siena. Gli uomini
della presunta banda sono definiti dalla polizia “di notevole profilo criminale”, “efferati e senza scrupoli”,
“veri e propri professionisti del crimine”. Del gruppo facevano comunque parte anche donne, e tutti i
componenti erano legati da vincoli di parentela o affinità.
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