È stata ‘consegnata’ all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata la villa di Bastia Umbra sequestrata nella mattinata del due agosto 2017 dai finanzieri del Comando Provinciale di Perugia, con l’ausilio della locale Questura.
La dimora, in precedenza un vecchio immobile, era diventata una magione con piscina del valore di circa 500.000 euro, ed era appartenente ad un perugino di etnia rom già noto alle forze dell’ordine che formalmente l’aveva intestata al figlio.
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L’attività investigativa – spiega una nota delle Fiamme Gialle dal costante monitoraggio che gli uomini del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia eseguono a carico di quei soggetti, considerati socialmente pericolosi, dimoranti nella Regione Umbria, volto a promuovere l’applicazione di idonee misure di prevenzione secondo la normativa antimafia. Proprio da queste indagini è emerso l’uomo, nato a Perugia ma residente a Bastia Umbra, sul conto del quale è stata operata un’approfondita ricostruzione del profilo criminale, nonché dei flussi reddituali dichiarati dallo stesso, dagli altri appartenenti al proprio nucleo familiare e dai soggetti a lui riconducibili, confrontandoli con il patrimonio accumulato nel tempo.
È così emerso che il perugino, già condannato per vari reati, tra cui furto e truffa, nonché destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, aveva acquistato un vecchio immobile a Bastia Umbra, intestandolo al figlio e ristrutturandolo completamente sino a trasformarlo in una vera e propria villa con piscina, in assenza di redditi leciti che potessero giustificare tali spese.
Attesa la sussistenza dei presupposti richiesti dalla normativa antimafia, al termine degli accertamenti le Fiamme Gialle hanno presentato, alla Procura della Repubblica di Perugia, la proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, successivamente inoltrata al Tribunale di Perugia, che ha poi emesso la relativa ordinanza di confisca.. “La complessa attività portata avanti dalla Guardia di Finanza, in stretta collaborazione con la Questura – scrivono i finanzieri a proposito dell’operazione di Bastia Umbra – testimonia l’importanza dell’aggressione ai patrimoni illeciti affidata alle Fiamme Gialle, che mira, da un lato, a disarticolare le capacità operative dei soggetti cd. “socialmente pericolosi” e, dall’altro, ad assicurare, attraverso il successivo utilizzo per fini pubblici dei beni confiscati, un parziale risarcimento dei danni prodotti alla collettività dalle azioni criminali”.
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