Aveva denunciato la violenza, postando la foto del suo volto tumefatto su Facebook con scritto “Mi ha ridotta così divertendosi chi pensavo di amare”. I fatti risalgono al 2019, protagonista un allora trentenne, elettricista ed ex boxer, già con precedenti simili, condannato ieri a undici anni di carcere per lesioni, atti persecutori, maltrattamenti e per tre episodi di violenza sessuale nei confronti dell’ex fidanzata, una ventiduenne di Bastia Umbra. I giudici hanno inoltre disposto la trasmissione degli atti in Procura per falsa testimonianza nei confronti di un ragazzo chiamato a riferire circa i comportamenti violenti (appunto botte e violenze) dell’imputato nei confronti della ragazza. Il giovane era già ai domiciliari, con un braccialetto elettronico.
“Correte, c’è una donna che urla”. Era partita così, da una telefonata, l’indagine sulle violenze subite da una giovane bastiola che ha poi deciso di denunciare, oltre che ai carabinieri di Assisi agli ordini del tenente colonnello Marco Vetrulli, anche su Facebook: “Così mi ha ridotto divertendosi”, si legge nel messaggio, che in una prima versione recitava anche “chi pensavo di amare”. A corredo, foto pesantissime, in cui si vede un volto massacrato e pieno di lividi, su occhi e bocca, e il corpo preso a morsi. All’ospedale dove la giovane che ha subito botte e violenze si era fatta visitare dopo che i militari assisani hanno chiamato il 118 le hanno dato dieci giorni di prognosi; dopo le cure del caso, ai militari la ragazza ha raccontato le botte e i morsi, i capelli tirati.
Non sarebbe stata la prima volta, è stata però quella che l’ha spinta a denunciare, alle forze dell’ordine competenti, prima ancora che sui social. I carabinieri, coordinati dalla pm Annamaria Greco, indagano per lesioni e per sequestro di persona (le violenze sarebbero state consumate nell’auto di lui, dalla quale alla giovane sarebbe stato poi impedito di uscire). Dopo l’allarme dato in un primo momento (ma quando i militari sono arrivati sul posto, non c’era più nessuno), in seguito a una nuova chiamata le forze dell’ordine sono riusciti a individuare la giovane e a chiamare il 118 dopo aver visto le sue condizioni.
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