(Fla.Pag.) L’Avis Assisi ha festeggiato da poco i 40 anni, e quello che era già un anniversario passato in ‘cavalleria’ a causa della pandemia, rischia di complicarsi ancora di più. Dal direttivo dell’associazione, che ha già contattato l’assessore Massimo Paggi, si fa presente la possibile chiusura del bar dell’ospedale di Assisi, che significherebbe l’automatica chiusura del centro di raccolta sangue del locale nosocomio. Una mazzata per le donazioni, che ad Assisi e comprensorio raggiungono il migliaio di unità annue.
Dopo la donazione, il donatore può consumare della frutta, che favorisce il recupero dei liquidi, oppure bere molto, proprio per la perdita di liquidi collegata al prelievo di sangue che porta a una disidratazione e a un’ipovolemia più marcata (diminuzione maggiore del volume del sangue), crampi e debolezza generale. “A chi viene a donare – spiegano dall’Avis – abbiamo il dovere di offrire una colazione, come ringraziamento e anche per riequilibrare il corpo dopo la donazione. Cosa che non sarebbe possibile fare senza bar, motivo per cui il centro di raccolta sangue rischia la chiusura”.
La causa della chiusura del bar, secondo Avis (ma anche il personale dell’ospedale e la cittadinanza si erano rivolti ad AssisiNews per segnalare la vicenda), sarebbe motivata dai bassi incassi. Anche per questo Avis ha contattato l’assessore Paggi, per capire se sia possibile tutelare in qualche modo un servizio prezioso, dalla forte utilità sociale. Dall’Avis di Assisi si ricorda che è possibile donare al centro di raccolta fisso sangue dell’ospedale di Assisi tutti i giovedì e venerdì, dalle ore 7 alle ore 9 (e anche l’ultimo sabato di ogni mese). Per prenotare è possibile telefonare al numero 075.812025 dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 13, il mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18 e il venerdì dalle 14 alle 17.
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