Che Dio ci aiuti 5 arriva in Umbria, al novantanove per cento Assisi. Manca solo l’ufficialità, dopo l’annuncio di casting “Cercasi ad Assisi e dintorni figurazioni e piccoli ruoli per fiction ‘Che Dio Ci Aiuti’ della Lux Vide che partirà il 22 ottobre. Inviare 2 foto e dati”. Ma quando comincia Che Dio ci aiuti 5? Secondo indiscrezioni e visto lo slittamento dei tempi, nei primi mesi del 2019.
Il messaggio del casting assisano – come riportano Tuttoggi.info e il Corriere dell’Umbria in edicola l’11 ottobre 2018 – arriva da Spoleto, dove la Lux Vide gira già Don Matteo (che prima ancora aveva scelto Gubbio come terra d’elezione). Ma ora in Umbria arriva anche Che Dio ci aiuti 5, la quinta stagione della fiction con Elena Sofia Ricci. Se è vero che un casting in città non significa necessariamente riprese in loco, i bene informati dicono che proprio la città serafica farà da sfondo della serie. Gli esterni di Che Dio ci aiuti 5 sono infatti ancora da girare, perché in volata l’Umbria ha sorpassato le Marche: questo ha imposto uno stop alle riprese esterne (in estate sono stati girati gli interni a Roma) perché, vinta la regione, c’era da scegliere la città. Da metà giugno, infatti, si parlava di uno spostamento della serie da Fabriano, nelle Marche, a Spello.
Ma la città dei fiori ha visto sfumare la trattativa. È stato allora che Assisi si è proposta per le riprese di Che Dio ci aiuti 5. Le trattative sono partite proprio a giugno: a fare da tramite tra la città e Lux Vide, lo spoletino Stefano Galli, che ha portato a Spoleto Don Matteo e in Umbria produzioni tv e cinematografiche girate come Nati due volte (film girato a Foligno) e Copperman con Luca Argentero (girato a Spoleto).
Dopo i contatti con Galli, la giunta assisana ha chiesto ad alberghi e ristoranti dei pacchetti per produzioni tv, mettendo sul piatto un’offerta che la produzione di Che Dio ci aiuti 5 non ha potuto rifiutare. In attesa di conferme, le indiscrezioni dicono che ad Assisi saranno allestiti gli esterni del “Convento” e del “Bar degli Angeli”, per un indotto di circa 50.000 euro solo grazie alle riprese (Fabriano, dove le riprese si fermavano due settimane, ne stimava 100.000).
© Riproduzione riservata