Sospesa a tempo indeterminato l’attività di quattro società di cartomanzia telefonica e via web che operavano tra Perugia e Bastia Umbra presso le quali – secondo polizia e carabinieri nel nucleo ispettorato del lavoro – operavano non esperti di esoterismo ma addetti commerciali. A loro carico è stato applicato un provvedimento amministrativo del questore Francesco Messina per l’abuso della credulità. Uno dei titolari è stato poi denunciato penalmente per non avere rispettato la sospensione. Dall’indagine, alla quale ha collaborato anche l’ispettorato del lavoro, è emerso che i centri di cartomanzia ricevevano telefonate da tutta Italia.
Il pagamento dei presunti servizi di cartomanzia telefonica e via web avveniva tramite numeri a pagamento 899 o, in maniera anticipata, con carte di credito: secondo l’indagine, in alcuni casi c’erano anche persone disposte a spendere anche 350 euro in 15 giorni per farsi “predire” il futuro”. “Il ricorso a questi servizi – ha spiegato Messina – è risultato particolarmente diffuso. Forse anche perché con i problemi legati alla crisi le persone sono spinte a trovare conforto in servizi che poco hanno a che fare con la realtà”.
A dare il là alle indagini sui quattro centri di cartomanzia telefonica e via web, il fatto che alcuni lavoratori si sono rivolti all’Ispettorato del Lavoro per lamentare mancata corresponsione del Tfr, degli stipendi, dell’inquadramento contrattuale a norma con la loro posizione. Da lì sono partiti approfondimenti da parte del nucleo dei carabinieri in forza all’ispettorato del lavoro, congiuntamente alla Questura e volti ad investigare profili che potrebbero avere risvolti non solo amministrativi.
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