Maxi-sequestro della GdF e dell’Agenzia delle Dogane all’aeroporto di Firenze di 345 kg di cosmetici contenenti idrochinone (in 696 confezioni), sostanza vietata nelle creme per la pelle dall’Ue perché può essere pericolosa per la salute. Le confezioni provenivano dalla Nigeria e venivano fatte dichiarate alla frontiera come ‘cotoni’ o ‘vestiti’, ma i colli erano troppo più pesanti e per questo sono scattati i controlli. Secondo il Corriere dell’Umbria in edicola stamattina, i cosmetici erano destinati a un’attività dell’assisano-bastiolo. La commerciante nigeriana acquirente è stata denunciata per false dichiarazioni sul contenuto delle spedizioni e per aver tentato di immettere in commercio prodotti cosmetici potenzialmente dannosi per la salute. (Continua dopo il video)
L’indagine è iniziata nel novembre del 2020 quando, a seguito di un controllo su una partita di merce importata dalla Nigeria via Istanbul (Turchia) furono scoperte 334 confezioni (per il peso di 164 Kg) di cosmetici con questa sostanza dopo che i funzionari delle Dogane e i finanzieri rilevarono un’incongruenza tra il peso della merce e quanto riportato sulla dichiarazione doganale indicante ‘insiemi di cotone’. Fu denunciata alla procura la signora denunciata anche ieri, con attività economica nel Perugino, e venne avviata un’indagine.
L’indagine ha permesso di rintracciare un’ulteriore importazione da parte dello stesso destinatario che, una volta arrivata presso il magazzino dell’aeroporto di Firenze, veniva fermata per approfondimenti. Questa seconda spedizione, a fronte del rilevante peso dei colli, era stata dichiarata quale “vestiti africani”. L’ispezione effettuata ha permesso, come ipotizzato, di riscontrare la presenza all’interno dei colli di cosmetici dello stesso genere della prima spedizione e contenenti anche questi la sostanza “idrochinone”. Così, su disposizione della Procura della Repubblica, è stata sequestrata anche la seconda partita di merce, ammontante a ulteriori 362 confezioni di cosmetici (per circa 181 chilogrammi).
Le successive analisi, effettuate nei laboratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli su alcuni campioni, hanno certificato la presenza della sostanza vietata in una percentuale del 4,9%. L’attività nel complesso ha quindi evitato l’immissione in consumo di quasi 350 chilogrammi di cosmetici contenenti la sostanza vietata. Come detto l’acquirente è stata denunciata.
© Riproduzione riservata