Dopo la denuncia per truffa e falso in atto pubblico, per la dipendente del Comune sorpresa nei giorni scorsi ad andare in palestra invece che a lavorare, scatta anche la sospensione cautelare. Il documento – nel quale si spiega che “la presenza in servizio della donna sarebbe gravemente lesiva dell’immagine dell’amministrazione comunale” – porta la data del 24 agosto.
Come ricorda la Nazione Umbria in edicola stamattina, il provvedimento era stato annunciato subito il primo cittadino quando era emerso il caso della dipendente del Comune che – secondo le indagini del pm Claudio Cicchella – nell’orario di lavoro dei suoi due rientri pomeridiani, usciva un’ora prima per andare in palestra.
A scoprirla, dopo una segnalazione arrivata dagli stessi uffici comunali, erano stati i militari di Assisi, guidati dal maggiore Marco Vetrulli. La determina dell’amministrazione guidata dal sindaco Stefania Proietti fa sì che la donna si ritrovi anche senza stipendio, fatto salvo l’assegno alimentare, come previsto per legge.
Adesso l’impiegata potrà proporre ricorso al tribunale civile, sezione lavoro di Perugia, ma è possibile che l’iter iniziato in via cautelare (come previsto dalla legge) possa anche terminare con il licenziamento. La dipendente del Comune si è difesa dicendo di aver prestato servizio per tutte le ore previste, quando invece, i militari hanno visto coi loro occhi che nell’ufficio lasciava una tirocinante. Mentre lei andare in palestra anche negli unici due pomeriggi a settimana in cui doveva rientrare a lavorare.
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