Dopo Paolo Ansideri e Massimiliano Dragoni, anche Enrico Sciamanna si dimette dal tavolo Assist cultura. Lo comunica lui stesso inviando una lettera al Sindaco di Assisi, Stefania Proietti, e all’Assessore al Turismo e Cultura, Eugenio Guarducci. Nella missiva, “dal tono informale come il rapporto cordiale che ci ha uniti e informale come l’incarico di coordinare il tavolo”, Enrico Sciamanna parla di prospettive, che “ho verificato non essere comuni, con il massimo rispetto del vostro lavoro, che ho appurato essere intenso e animato quasi sempre da buone intenzioni. Anch’io – scrive tra l’altro il professore – penso che Assisi debba svolgere un ruolo attivo per la pace e la salvaguardia della natura, ma esistono soggetti che possono benissimo applicarsi in questo obbiettivo, così per quello che riguarda la cura delle tradizioni, abbondano protagonisti e collaboratori in questo e la mia figura non serve, altrettanto dicasi per la promozione e la realizzazione di eventi”.
Tra l’altro, Enrico Sciamanna ricorda che “il tavolo Assist Cultura ha chiesto di attivarsi per gemellaggi con città europee come Heidelberg, Avignone, Oxford, di creare un movimento per attirare studenti stranieri e non solo per master class e studi estivi, di invitare artisti, alcuni dei quali per altro già interpellati, per intervenire con inserti di qualità permanenti o temporanei sul territorio; di creare corsi periodici di alto livello in discipline umanistiche, artistiche, tecniche e scientifiche, per fare di Assisi la Città Internazionale per la formazione e produzione culturale. Avevamo chiesto di ragionale con eventi non occasionali, mettendo a confronto le menti della città, con autorità dei vari campi della cultura mondiale (…) e di evitare che tutto si trasferisca in un conteggio delle presenze in negozi, alberghi e ristoranti, indubbiamente importanti e necessarie, ma non certo fine delle attività culturali”.
A tal proposito, un progetto di 350 pagina era stato stilato da Paolo Ansideri (ed Enrico Sciamanna si era associata), ma la giunta, dopo mesi, non ha dato risposta. “Rilevo inoltre la vanità degli sforzi, forse inadeguati da parte mia, per avviare un dialogo fruttuoso tra i soggetti più importanti della politica assisana: Comune, Sacro Convento e più in generale famiglie francescane, Curia vescovile, Cittadella, dialogo che sembrerebbe naturale e indispensabile e che invece non parte o addirittura è un vero e proprio conflitto, mentre magari si rincorrono improvvisazioni sul web”.
In conclusione, il professore ricorda non solo attriti con l’assessore Pettirossi, ma “per di più, dopo che mi è stato conferito l’incarico di coordinare il tavolo, non solo sono stati avanzati progetti attinenti la cultura senza nemmeno interpellarlo, ma lo stesso è stato convocato a mia insaputa, con tanto di ordine del giorno che, almeno, avrei dovuto essere chiamato a stendere. Questo atteggiamento rivela, a mio parere – conclude Enrico Sciamanna – un disinteresse totale verso le figure collaterali che hanno una funzione di avallo delle scelte, e io non me la sento di ricoprire tale
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